Premio al medico sportivo Rodolfo Tavana: "Quarenghi una luce da seguire per noi"

Medicina e sport, sport e medicina, un connubio perfetto e senza soluzione di continuità in occasione del "Premio Quarenghi al medico sportivo" a San Pellegrino Terme, la sera di lunedì 18 novembre. Il tutto sempre nel ricordo di Angelo Quarenghi, medico della grande Inter di Helenio Herrera e di campioni come Felice Gimondi, Giacomo Agostini e Sara Simeoni.

A ricevere il premio - promosso da Panathlon Club BG, il Coni Provinciale Orobico e la famiglia Quarenghi, in collaborazione con il Comitato Coppa Quarenghi - il dottor Rodolfo Tavana, comasco di Valmorea classe 1951, responsabile sanitario del Milan dal 1987 al 2003 (quel grande Milan di Sacchi, Gullit e Van Basten), tornato poi in rossonero nel 2011 per cinque anni, durante i quali balzò agli onori della cronaca per aver salvato la vita a Cassano: fu lui a capire la gravità del problema cardiaco di "Fantantonio" e a consigliarli un intervento che probabilmente salvò la vita al giocatore.

Un curriculum lungo e variegato, quello di Tavana, che ha avuto diverse altre esperienze in ambito sportivo, dallo sci al basket passando per l'atletica leggera e lo snowboard. Durante gli anni universitari è stato anche allenatore e preparatore atletico di basket. E su Quarenghi: "È stato un modello, una luce da seguire per chi fa il nostro lavoro - racconta Tavana -. Non solo dal punto di vista medico, ma anche da quello umano: ha sempre promosso l'universalità nello sport ed è stato un antesignano da questo punto di vista. Per me è davvero un grande onore poter ricevere un premio alla sua memoria".

E alla battuta del dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Quarenghi "Più emozionato a ricevere il nostro premio o a vincere i trofei con il Milan?", Tavana risponde: "Sono più emozionato questa sera: di trofei con il Milan ne ho vinti tanti, ma di premi Quarenghi solo uno!".

Numerosi gli uomini e le donne di sport presenti al Bigio di San Pellegrino Terme, durante la cena di gala a cornice della consegna del premio: dai ciclisti Gianni Bugno, Ivan Gotti, Paolo Savoldelli, Pierino Gavazzi, Giovanni Mantovani, Giovanni Fidanza, il pugile Maurizio Stecca, i calciatori Marino Magrin, Pierluigi Orlandini, Glenn Strömberg, Adriano Ferreira Pinto, Regina Baresi, il canoista Oreste Perri.

Tra gli altri, presenti anche le figlie di Quarenghi - Michèle, Annamaria e Paola - il sindaco di San Pellegrino Terme Fausto Galizzi, i consiglieri regionali Jonathan Lobati e Alberto Mazzoleni, l'europarlamentare e campionessa di sci Lara Magoni, il fiduciario CONI Silvano Gherardi, il medico sportivo Mario Ireneo Sturla, l'arbitro Paolo Casarin, Norma Gimondi, figlia del grande ciclista di Sedrina che ha raccontato con grande efficacia le storie e gli intrecci fra il papà ed Angiolino Quarenghi: "uomini della Valle Brembana, che in quegli anni l'hanno resa popolare".

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