Medicina e sport, sport e medicina, un connubio perfetto e senza soluzione di continuità in occasione del "Premio Quarenghi al medico sportivo" a San Pellegrino Terme, la sera di lunedì 18 novembre. Il tutto sempre nel ricordo di Angelo Quarenghi, medico della grande Inter di Helenio Herrera e di campioni come Felice Gimondi, Giacomo Agostini e Sara Simeoni.
A ricevere il premio - promosso da Panathlon Club BG, il Coni Provinciale Orobico e la famiglia Quarenghi, in collaborazione con il Comitato Coppa Quarenghi - il dottor Rodolfo Tavana, comasco di Valmorea classe 1951, responsabile sanitario del Milan dal 1987 al 2003 (quel grande Milan di Sacchi, Gullit e Van Basten), tornato poi in rossonero nel 2011 per cinque anni, durante i quali balzò agli onori della cronaca per aver salvato la vita a Cassano: fu lui a capire la gravità del problema cardiaco di "Fantantonio" e a consigliarli un intervento che probabilmente salvò la vita al giocatore.
Un curriculum lungo e variegato, quello di Tavana, che ha avuto diverse altre esperienze in ambito sportivo, dallo sci al basket passando per l'atletica leggera e lo snowboard. Durante gli anni universitari è stato anche allenatore e preparatore atletico di basket. E su Quarenghi: "È stato un modello, una luce da seguire per chi fa il nostro lavoro - racconta Tavana -. Non solo dal punto di vista medico, ma anche da quello umano: ha sempre promosso l'universalità nello sport ed è stato un antesignano da questo punto di vista. Per me è davvero un grande onore poter ricevere un premio alla sua memoria".
E alla battuta del dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Quarenghi "Più emozionato a ricevere il nostro premio o a vincere i trofei con il Milan?", Tavana risponde: "Sono più emozionato questa sera: di trofei con il Milan ne ho vinti tanti, ma di premi Quarenghi solo uno!".
Numerosi gli uomini e le donne di sport presenti al Bigio di San Pellegrino Terme, durante la cena di gala a cornice della consegna del premio: dai ciclisti Gianni Bugno, Ivan Gotti, Paolo Savoldelli, Pierino Gavazzi, Giovanni Mantovani, Giovanni Fidanza, il pugile Maurizio Stecca, i calciatori Marino Magrin, Pierluigi Orlandini, Glenn Strömberg, Adriano Ferreira Pinto, Regina Baresi, il canoista Oreste Perri.
Tra gli altri, presenti anche le figlie di Quarenghi - Michèle, Annamaria e Paola - il sindaco di San Pellegrino Terme Fausto Galizzi, i consiglieri regionali Jonathan Lobati e Alberto Mazzoleni, l'europarlamentare e campionessa di sci Lara Magoni, il fiduciario CONI Silvano Gherardi, il medico sportivo Mario Ireneo Sturla, l'arbitro Paolo Casarin, Norma Gimondi, figlia del grande ciclista di Sedrina che ha raccontato con grande efficacia le storie e gli intrecci fra il papà ed Angiolino Quarenghi: "uomini della Valle Brembana, che in quegli anni l'hanno resa popolare".
Il Panathlon Club BG, il Coni Provinciale Orobico e la famiglia Quarenghi, in collaborazione con il Comitato Coppa Quarenghi, consegneranno al dottor Rodolfo Tavana - tra le alte cose responsabile sanitario del Milan dal 1987 al 2003 (quel grande Milan di Sacchi, Gullit e Van Basten) - il prestigioso Premio Quarenghi al medico sportivo (una scultura dell'artista Elia Ajolfi).
La cerimonia di consegna, su invito, si terrà lunedì 18 novembre ore 20.30 presso il Salone delle Feste dell'Hotel Bigio di San Pellegrino Terme. Come da tradizione, saranno presenti diversi nomi importanti del mondo sportivo di ieri e di oggi."Il Premio Quarenghi - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi - viene consegnato ogni anno ad un medico sportivo di fama internazionale per ricordare il dottor Angelo Quarenghi, medico della grande Inter di Helenio Herrera e di campioni come Felice Gimondi, Giacomo Agostini e Sara Simeoni. È l'unico riconoscimento di questo tipo al mondo dedicato alla figura del medico sportivo, una sorta di Nobel della medicina sportiva".
IL PREMIATO - Conosciuto ai più per il suo incarico di responsabile sanitario del Milan dal 1987 al 2003, anni d'oro per i rossoneri, durante i quali hanno messo in bacheca qualcosa come 6 Campionati e 4 Champions League. Tavana, tuttavia, ha avuto diverse altre esperienze in ambito sportivo, dallo sci al basket passando per l'atletica leggera. Durante gli anni universitari è stato allenatore di basket e preparatore atletico in squadre di basket e di sci alpino; poi ha lavorato medico presso il centro regionale di Medicina dello Sport di Milano (F.M.S.I) dal 1978 al 1985; medico responsabile della squadra nazionale A di Sci di Fondo (F.I.S.I) dal 1979 al 1984; coordinatore medico delle squadre nazionali di Sci Nordico dal 1984 al 1988; medico sociale della squadra di Basket femminile (serie A1) Comense dal 1980 al 1987; medico sociale della squadra di Atletica Leggera della società Pro Patria di Milano (seguendo atleti campioni Olimpici e Mondiali quali Cova e Panetta) dal 1983 al 1987.
Partecipazione come medico della squadra nazionale di sci di fondo alle Olimpiadi di Sarajevo 1984 e come medico CONI a quelle di Calgary 1988; anche ai campionati mondiali di sci nordico Orkonsvik (Junior) 1980, a Oslo 1982, Seefeld 1985, Obersdorf 1987. Medico nella nazionale Italiana di Atletica Leggera 1986-1987 e partecipazione come medico ai campionati europei di Atletica Leggera Stoccarda 1986 e, sempre come medico, ai campionati mondiali di Atletica Leggera Roma 1987. Assistente Ortopedico e Traumatologo presso Ospedale di Giussano (Mi) dal 1980 al 1985. Membro della commissione regionale (Lombardia) esaminatrice i maestri di sci alpino (addetto esami in medicina) dal 1982 al 1989. Medico addetto al controllo antidoping (F.M.S.I.) presso Giro d’Italia (ciclismo) nel 1982 e in varie partite a San Siro (serie A di calcio) dal 1981 al 1985. Medico Nazionale italiana di Snowboard stagione 2006-2007 con partecipazione campionati mondiali ad Arosa. Responsabile scientifico della rivista Runners World Italia; medico sociale del Bellinzona dal 2007 al 2010; consulente per l'azienda Ferrero Spa dal 2006 al 2012; medico del Thunder Boxing per il campionato internazionale WSB 2010-2011; responsabile sanitario del Milan dal luglio 2011 al 30 giugno 2017; responsabile sanitario del Torino dal 2017 al 2020.
ALBO D'ORO - Il Premio Angiolino Quarenghi, assegnato per la prima volta nel 1995 a ricordo della figura del sanpellegrinese dottor Angelo Quarenghi, medico della grande Inter guidata da Helenio Herrera, può vantare fra i suoi insigniti numerose celebri personalità sportive: fra queste Alfredo Calligaris ex preparatore atletico di Atalanta, della grande Inter di Herrera e della Nazionale di calcio azzurra; Leonardo Vecchiet, per anni medico della Nazionale di calcio italiana; Antonio Dal Monte, medico e pilota motonautico italiano, già Direttore scientifico e Capo del Dipartimento di Fisiologia e Biomeccanica dell’Istituto di Scienza dello Sport del CONI. Diversi anche i nomi internazionali a ricevere il premio, fra cui Kenneth H. Cooper, medico di medicina ed ex colonnello dell'aeronautica militare dell'Oklahoma e Jean-Luc Truelle, neurologo, primario presso l’ospedale Salpetriere di Parigi, fondatore della European Brain Injury Society ed esperto in riabilitazione e sport per disabili. Nel 2020 il premio è stato consegnato a Mario Ireneo Sturla, un'autorità assoluta nel campo della medicina sportiva, poi è toccato allo sloveno Marko Vidnjevič, che ha permesso di dare vita ad un gemellaggio scientifico fra San Pellegrino Terme e Portorose, nel 2022 Maurizio Casasco, presidente dei medici sportivi italiani e, lo scorso anno, premiata Petra Zupet, medico della nazionale slovena di canottaggio e di ginnastica.
In occasione dell'ultima manifestazione di calcio giovanile firmata Comitato Quarenghi a San Pellegrino Terme, ovvero il 6° Torneo Emiliano Mondonico alla memoria dell'indimenticato "baffo di Rivolta" andato in scena il primo di settembre e vinto dalla Juve in finale con l'Atalanta, è stato assegnato il premio "Scouting - Emiliano Mondonico" a Giancarlo Finardi, ex calciatore di Atalanta e Cremonese, oggi vice responsabile del settore giovanile della Dea, prima compagno di squadra del "Mondo" all'Atalanta e alla Cremonese e poi suo allievo tra i grigiorossi.
"È sempre bello venire a San Pellegrino per i tornei Quarenghi e vedere questi piccolini che giocano con un entusiasmo incredibile e una grandissima voglia di divertirsi. Con Emiliano ci legava una grande amicizia e siamo stati compagni di squadra, lui alla Cremonese mi ha anche allenato. Sono stati anni belli, eravamo una squadra, un gruppo di amici. È davvero bello ricordarlo. Questo premio mi rende davvero orgoglioso" dichiara un emozionato Finardi.
Bandiera della Cremonese (secondo per presenze, con 383 partite in grigiorosso), Finardi tanto ha dato anche all'Atalanta, dove come allenatore ha guidato generazioni di giovani calciatori e ha vinto ben tre Coppa Italia con la Primavera. Allenatore della Primavera nerazzurra dal 1999 al 2003, nel 2007 lascia l'Atalanta per fare da vice della Cremonese all'amico ed ex compagno di squadra Mondonico e, successivamente, diventa responsabile del settore giovanile della Cremo. Poi, nel 2013, il ritorno all'Atalanta, dove è ancora oggi vice responsabile del settore giovanile. "Siamo orgogliosi di aver consegnato questo premio a Finardi, un grande uomo di calcio, molto bravo come calciatore prima e come tecnico poi, capace di ottenere importanti successi a livello giovanile" dichiara Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi.
Se da un lato il Comitato Coppa Quarenghi ci ha ormai abituati alla bellezza del calcio giovanile, alle atmosfere internazionali o alla spettacolare sfilata lungo il Brembo, si sta ritagliando spazi sempre più importanti anche la Dream Cup, il torneo - alla quinta edizione - dedicato alla quarta categoria (atleti con disabilità cognitivo-relazionale) e che si svolge parallelamente al Torneo Mondonico Under 13 (vinto dalla Juventus 1-0 in finale contro l'Atalanta), entrambi alla memoria dell'indimenticato Emiliano Mondonico.
Lo stesso "Baffo di Rivolta" aveva suggerito al presidente del Comitato, dottor Giampietro Salvi, l'ideazione di questo torneo. Input che nel 2019 si è trasformato in realtà. E quest'anno, per la prima volta, sono proprio i ragazzi dell'Associazione Mondonico, presieduta dalla figlia Clara, a vincere il torneo, domenica 1 settembre, in una combattutissima finale contro l'Atalanta for Special, alla sua prima apparizione in quel di San Pellegrino.
"È stato bellissimo veder giocare i ragazzi della 4° categoria - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi - hanno portato una forte ventata di entusiasmo in campo e al pubblico. Diversi ospedali europei oncologici hanno squadre di calcio con ragazzi usciti dal tumore, l'anno prossimo vorremmo invitarne una".
"Un legame unico quello che mi lega con San Pellegrino Terme, con il dottor Salvi, con Quarenghi - racconta Clara Mondonico, figlia del Baffo di Rivolta e presidente dell'Associazione Emiliano Mondonico - Io qua mi sento a casa perché, da qua, papà è tornato con la voglia di vivere. Questo torneo è sempre emozionante. I ragazzi disabili sono grandissimi, con una voglia matta di giocare, di stare insieme - aggiunge Mondonico - Ti rendono davvero felici e, questo, fa capire che stiamo facendo grandi cose. Ora vorremmo collaborare con una squadra che fa giocare i ragazzi guariti dal tumore".
FINALE 3° - 4°: RAPPR. SPECIALE DEL. BERGAMO - AURORA SERIATE 7-0
La quinta edizione della Dream Cup vede contrapposti, nella finalina, l’Aurora Seriate Special contro la Rappresentativa Special Delegazione Bergamo. Parte subito bene la Rappresentattiva Bergamo, che si presenta in area con il suo numero 2, il quale apre troppo il destro e manda largo una grande chance. È lo stesso numero 2 a non fallire un’occasione qualche minuto dopo, tiro ad incrociare che buca il portiere dell’Aurora Seriate e porta vanti la Rappresentativa Bergamo. Il portiere dell’Aurora fa un grande intervento per evitare di subire la seconda rete, respingendo un tiro ravvicinato della Bergamo Special, ma non riesce ad evitare che la rappresentativa Bergamo raddoppi, sempre con l’attaccante numero 2. Il terzo gol arriva a firma del 10 dei biancorossi, scatenati nel primo tempo. La quarta rete è un tiro di pregevole fattura del numero 7, che da lontano arma un destro preciso a battere il portiere dell’Aurora. L’estremo difensore è però molto reattivo in un paio di circostanze, quando si oppone con il corpo a conclusioni anche ravvicinate.
Nulla avrebbe potuto, nel secondo tempo, su una gran botta da fuori del numero 7 della Rappresentativa Bergamo, tiro che però si stampa in pieno sul palo. Nulla può, però, sul tentativo ravvicinato del numero 11, che mette all'angolo la palla del 5 a 0, e poi sotto la traversa quella del sesto gol per i biancorossi. L’Aurora Seriate ci prova da fuori: bel tiro ben neutralizzato dal portiere della Rappresentativa Bergamo, che poi trova il settimo gol alla fine di un’azione insistita. È la rete finale che consegna il 3° posto alla Rappresentativa Bergamo Special, quarta l’Aurora Seriate.
FINALE 1° - 2°: ASS. MONDONICO - ATALANTA FOR SPECIAL 6-2
Il primo posto è affare tra Associazione Mondonico e Atalanta for Special, quest'ultima alla prima partecipazione a questo torneo. Subito in avanti l’Associazione Mondonico: cross dalla destra, la difesa orobica rinvia colpendo in pieno volto un giocatore della Mondonico, palla in rete e vantaggio immediato. Insiste l’Associazione, che trova il due a zero su un tiro da fuori che il portiere atalantino non trattiene: uno-due nel giro di un paio di minuti. L’Associazione sfiora anche il tris in un paio di occasioni, grande intensità in questo inizio di gara, nonostante il solleone che obbliga le squadre a un cooling break.
L’Atalanta for Special prova a reagire, ma si espone alle ripartenze avversarie, come quella che porta il numero 8 dell’Associazione Mondonico a mettere in porta la sfera per il 3 a 0. La Dea prova a rimettersi in corsa, ma il tiro del numero 22 viene respinto benissimo dal portiere, poi l’Associazione affonda ancora e trova il poker. I bergamaschi non si arrendono, ma il tentativo ottimo da fuori del numero 20 viene neutralizzato dal portiere dell’Associazione Mondonico che con un volo plastico e un colpo di reni mantiene la porta inviolata.
La seconda frazione si apre su ritmi più compassati. L’Atalanta manovra bene la sfera, ma si infrange puntualmente sulla figura del portiere avversario, davvero insuperabile. La Dea si fa male da sola, perché un fraintendimento tra il 4 e il portiere porta gli orobici a infliggersi il più classico degli autogol, 5 a 0. I bergamaschi si rimettono in carreggiata con una sassata violenta del proprio numero 20 (eletto miglior giocatore del torneo), che buca il portiere e rende meno pesante il passivo. Anzi, il numero 22 arriva in buona posizione per calciare in porta e forse riaprire il discorso, ma il suo destro vola alto. È l’Associazione Mondonico a timbrare di nuovo, conclusione violenta del numero 2 che sorprende il portiere orobico e fa 6 a 1. Finita? Assolutamente no, perché il numero 19 neroblu trova la puntata da fuori che bacia il palo e si insacca. Era l’ultima emozione della partita, che si chiude con il risultato di 6 a 2 a favore dell’Associazione Mondonico, che può così festeggiare la vittoria del torneo dedicato all’ex allenatore. La Garrincha Cup, il premio al miglior giocatore del torneo, va a Francesco, numero 20 dell'Atalanta.
Sport, amicizia, inclusione, valori dello sport e il ricordo di un grande uomo di calcio: Emiliano Mondonico. È la Juventus a vincere il 6° Torneo Mondonico Under 13, l’ultimo appuntamento firmato Comitato Quarenghi, ieri, domenica 1 settembre, allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme. Superata in finale l’Atalanta di misura: 1-0, nella finalina invece vince il Monza 3-0 sull’Albinoleffe (le due cronache a fondo articolo). Si chiude, così, la rassegna di calcio giovanile internazionale firmata Comitato Coppa Quarenghi a San Pellegrino Terme.
Le finali dell’Emiliano Mondonico Under 13 (i gironi sabato 31 agosto) anche quest’anno si sono svolte in concomitanza con la Dream Cup, riservata ai giocatori della 4° Categoria (disabilità cognitivo-relazionali), vinta dall’Associazione Emiliano Mondonico 6-2 contro l’Atalanta for Special, nella finalina la Rappresentativa Special Delegazione Bergamo ha superato 7-0 l’Aurora Seriate.
“Il torneo è andato davvero bene, sia per l’alto livello delle squadre presenti che per l’affluenza di pubblico – spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi – È stato bellissimo veder giocare i ragazzi della 4° categoria (con disabilità cognitivo-relazionali ndr), che hanno portato una forte ventata di entusiasmo in campo e al pubblico. Diversi ospedali europei oncologici hanno squadre di calcio con ragazzi usciti dal tumore, l’anno prossimo vorremmo invitarne una”. “Un legame unico quello che mi lega con San Pellegrino Terme, con il dottor Salvi, con Quarenghi – racconta Clara Mondonico, figlia del Baffo di Rivolta e presidente dell’Associazione Emiliano Mondonico – Io qua mi sento a casa perché, da qua, papà è tornato con la voglia di vivere. Questo torneo è sempre emozionante”.
GLI AMICI DEL “MONDO”
A sorpresa, “Premio Scouting Emiliano Mondonico” a Giancarlo Finardi, vice responsabile settore giovanile dell’Atalanta: “È sempre bello venire a San Pellegrino per i tornei Quarenghi e vedere questi piccolini che giocano con un entusiasmo incredibile e una grandissima voglia di divertirsi. Con Emiliano ci legava una grande amicizia e siamo stati compagni di squadra, lui alla Cremonese mi ha anche allenato. È davvero bello ricordarlo. Questo premio mi rende davvero orgoglioso”. Allo Stadio Comunale di San Pellegrino un altro amico del “Baffo di Rivolta”. Non un calciatore, ma uno dei più grandi canoisti di tutti i tempi: Oreste Perri, già premiato dal Comitato come Uomo di Sport e Cultura lo scorso maggio, che ricorda con affetto l’amico Mondonico: “Un grande calciatore, allenatore, ricco di valori. Per lui era molto importante aiutare le persone con difficoltà. Il calcio per Emiliano era un momento educativo”.
Anche al Mondonico grande attenzione dagli addetti ai lavori. Tra questi un certo Marino Magrin, ex calciatore di Juventus, Atalanta e Verona – famoso per le sue “bombe” su punizione – oggi talent scout per il settore giovanile dell’Atalanta: “Quelli del Quarenghi sono senza dubbio tra i migliori tornei giovanili di tutta la Lombardia. Anche quest’anno si sono visti moltissimi giocatori interessanti che potremmo rivedere in Serie A tra qualche anno, come già successo”.
E questi nomi li ha praticamente raccolti tutti (o quasi), l’osservatore del Torino Marco Morra, uno dei più affezionati ai tornei Quarenghi: “Questi tornei sono tra quelli dove sono passati più ragazzi che sono poi diventati professionisti”. Tra i casi più eclatanti, Morra ricorda un certo Phil Foden del Manchester City, oggi tra i più importanti centrocampisti al mondo: “Non aveva un grande fisico, ma già da piccolo aveva un controllo palla impressionante, sembrava un marziano. E in effetti lo è diventato. Ma di qua sono passati anche il beniamino locale Matteo Ruggeri, Davide Calabria, Nicolò Fagioli, Bukayo Saka, Lorenzo Colombo, Sebastiano Esposito, Alessandro Buongiorno e tantissimi altri”.
Restando su sponda Toro, bella anche la testimonianza di Corrado Buonagrazia, responsabile attività di base del Torino, alla sua seconda stagione in granata: “Ho un legame speciale con la Coppa Quarenghi: la mia esperienza al Torino è iniziata proprio qua, contro il Red Bull Salisburgo. Nel mio lavoro l’aspetto educativo-formativo è importantissimo, dobbiamo generare nei più piccoli capacità di autonomia. Nei ragazzi più grandi cerchiamo di creare un percorso di professionalizzazione, così, se quello del calciatore sarà il suo lavoro, saranno pronti. Tra i principali problemi sicuramente le aspettative delle famiglie e il mondo digitale, la maggior distrazione. Noi, ad esempio, durante i tornei e le trasferte non facciamo portare i cellulari ai ragazzi. È importante stare insieme e attivare processi virtuosi per farli crescere”.
FINALE 3° – 4°: MONZA – ALBINOLEFFE 3-0
Si parte fortissimo: percussione sulla destra dell’Albinoleffe, palla bassa in mezzo, Belotti calcia da vicino e Manenti si oppone con il corpo. Le squadre si affrontano a viso aperto, bella partita. Milesi ci prova da fuori per il Monza, il portiere celeste para senza problemi. Riconquista alta dell’Albinoleffe, palla per Carrara in piena area, tiro murato da Manenti in uscita. Lo stesso Manenti rischia il pasticcio quando manovra palla fuori dalla propria area e subisce lo scippo da parte di un giocatore dei Cigni, rimedia la difesa. Il Monza fatica a proporsi in avanti con costanza, si vive di duelli sulla metà campo e di tentativi di verticalizzazione. Corner dalla destra per l’Albinoleffe, stacca Carrara di testa, sfera innocua per Manenti. Reagisce il Monza: sfera dentro per Abdelhamid che prova il pallonetto, pallone appena alto. I Cigni ci riprovano in un paio di occasioni, ma lo 0 a 0 sembra scolpito nella pietra, almeno nel primo tempo. Invece, all’ultimo minuto Melotto sfonda in area seriana e col destro manda la palla in rete portando il Monza in vantaggio proprio sul duplice fischio.
Il Monza inizia la seconda frazione esattamente come il primo: all’attacco. Punizione da fuori, Scaletti ci prova direttamente, ma Noris para senza problemi. L’Albinoleffe non ci sta, la partita si accende. Le squadre si sforzano al massimo, allungandosi sempre più. Altra punizione da fuori per il Monza, questa volta ci prova Meale e Noris deve metterci i pugni per evitare il raddoppio. Ripartenza Albinoleffe, imbucata per Toma che si divora il vantaggio.
Contropiede Monza, lancio lungo per Bini, il numero 7 monzese entra in area e con il destro fulmina Noris: 2 a 0. Il pressing dei rossi funziona bene, perché consente loro di recuperare subito la sfera non dando spazio agli avversari, spesso costretti al lancio lungo. Anzi, è il Monza a riconquistare un altro pallone e a consegnarlo a Faggiano: destro secco dai venti metri che si infila all’angolino e consegna il tris ai rossi. È la rete su cui, di fatto, si chiude la partita: il Monza sale dunque sul terzo gradino del podio, medaglia di legno per l’Albinoleffe.
FINALE 1° – 2°: ATALANTA – JUVENTUS 0-1
Cala il sipario sulla rassegna estiva del calcio giovanile targata Comitato Quarenghi, dopo una lunga serie di emozioni, sfide e passione che caratterizzano ormai la fine dell’estate a San Pellegrino Terme. Va infatti in archivio la sesta edizione del Torneo Emiliano Mondonico e nella calda sera del primo giorno di settembre sono Atalanta e Juventus a contendersi il trofeo.
La Juve impone il proprio ritmo sin dalle primissime battute e trova la prima conclusione con Capello, destro bloccato. I bianconeri non mollano il piede dall’acceleratore, la Dea non trova sbocchi in avanti e prova a sfondare sulle fasce. La Vecchia Signora sembra avere maggior inventiva offensiva e si stabilisce in pianta sulla trequarti orobica. Cross dalla destra, Cerato colpisce in piena area, il portiere atalantino salva con un grande intervento di puro riflesso. Alla fine, la Juventus trova il vantaggio: fallo laterale, palla per Martello che lascia sfilare e col destro trova la rete che vale il vantaggio dei bianconeri. Reazione immediata dell’Atalanta, con Costanzo che si oppone benissimo al tiro ravvicinato di un attaccante orobico. La partita si fa più nervosa e spezzettata, come è tipico delle finali. Punizione per l’Atalanta, Oliosi calcia bene dai 15 metri, Costanzo para in due tempi con un brivido. Bell’azione bergamasca con palla allargata sulla sinistra per Macrì, il cui cross è fuori misura.
Il secondo tempo vede ancora la Juventus in proiezione offensiva, senza tuttavia trovare la rete che le garantirebbe maggior sicurezza. Imbucata per Folin che controlla, si gira e calcia, mura Vescovi. Reagisce l’Atalanta con un tentativo in acrobazia di Ilic, bravo Costanzo a distendersi e a parare. La Juventus riprende campo, Fazzalari (premiato miglior giocatore del torneo) fa un ottimo numero in area e calcia a incrociare col destro, Vescovi vola per toccare la palla fuori dalla porta. Bianconeri ancora vicini al raddoppio con Cerato, rasoiata di prima da fuori e sfera che sibila a centimetri dal palo.
Le squadre iniziano a essere stanche, cala il ritmo. Bello spiovente da corner per la Juve, Brustia impatta bene di testa, ma manda alto una bella chance. Ci prova pure Cherchi: tiro da fuori che prende un giro strano ed esce di poco. Anche l’Atalanta prova la soluzione di fuori, ma il tentativo di Koite non ha maggior fortuna. Marchisio si incarica di una punizione defilata, una sassata di collo che Vescovi alza sopra la traversa. È l’ultima emozione della partita, che consegna alla Juventus la sesta edizione del Torneo Emiliano Mondonico.
Sabato 31 agosto e domenica 1 settembre ultimi due tornei promossi dal Comitato Coppa Angelo Quarenghi a San Pellegrino Terme: il 6° Torneo Emiliano Mondonico per Under 13 e la 5° Dream Cup per ragazzi della 4° Categoria (giocatori con disabilità cognitivo-relazionali), quest'ultima nata proprio da un'idea dello stesso "baffo di Rivolta".
"Con questi ultimi due tornei ricordiamo la figura del grande mister e uomo Emiliano Mondonico - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Angelo Quarenghi - con cui è nata un'amicizia durante un momento difficile della sua vita, quando era ricoverato preso la Clinica Quarenghi. Da quel momento, siamo diventati amici e lui è sempre stato molto legato a San Pellegrino Terme, come sua figlia Clara, sempre presente alle nostre manifestazioni. Come accaduto negli altri tornei, anche la Dream Cup ospita nuove squadre: la rappresentativa bergamasca e l'Atalanta".
Calcio d'inizio per il torneo Under 13 sabato 31 agosto con le partite dei gironi dalle ore 8.30 alle ore 21.00 e che vedranno scendere in campo Atalanta, Torino, Monza e Mapello per il girone A e Juventus, Cremonese, Albinoleffe e San Pellegrino per il girone B; domenica 1 settembre finali dalle ore 14.00 fino alle 19.00, quando si svolgerà la finale 1° - 2° posto. Sempre domenica 1 settembre - alternandosi con le finali del torneo Under 13 - si svolge la Dream Cup con Associazione Mondonico - Rappresentativa Special Delegazione Bergamo alle ore 9.30 e Atalanta for Special - Aurora Seriate for Special alle ore 10.30. Finale 3° - 4° posto fra le due perdenti alle ore 15.00 e finale 1°-2° posto tra le due vincenti alle ore 17.00.
Al termine della manifestazione, saranno consegnati due premi speciali: la Garrincha Cup (chiamata così in onore dell'ex calciatore brasiliano degli anni Sessanta, affetto da diversi problemi fisici congeniti) al miglior giocatore della Dream Cup e il premio "Scouting - Emiliano Mondonico", lo scorso anno consegnato all'osservatore del settore giovanile dell'Atalanta Marino Magrin, ex calciatore di Atalanta, Juventus e Verona.
La Coppa Quarenghi al femminile, andata in scena mercoledì 21 agosto a San Pellegrino, dedicata alla categoria Under 15 e giunta ormai alla sua ottava edizione, ha visto affrontarsi sui campi ben otto squadre di giovani calciatrici che sognano, sperano e hanno (anche in questi brevi ma importanti frangenti) la possibilità di confrontarsi con realtà del medesimo livello, aldilà della posta in palio ed aldilà, non solo delle aspirazione di chi gioca, ma anche delle opportunità che, fortunatamente, nel calcio femminile giovanile stanno aumentando. Ma forse non ancora abbastanza.
Le sei compagini, divise in due gironi da tre, hanno visto l’Inter prevalere in finale contro le rivali cittadine del Milan, arresesi solo ai calci di rigore, dopo una bellissima partita nei tempi regolamentari; da meno non è stata anche la finalina, anch’essa un derby, tra l’Atalanta e la Rappresentativa Provinciale della Delegazione di Bergamo, nella quale ha avuto la meglio la più quotata compagine nerazzurra. Di tutt’altro avviso la terza finale, quella per il quinto e sesto posto, dove la Pro Sesto si è imposta con un roboante sette a zero sulle pari età della Cremonese. Risultati a parte, le ragazze sono parse entusiaste e motivate riguardo l’esperienza trascorsa.
La capitana della Cremonese, ultima classificata al Quarenghi al femminile, Viola Ricci, nonostante la sconfitta non ne fa un dramma, ed anzi, vede l’esperienza come un momento di crescita importante: “Sicuramente l’ultimo posto non è quello che ci aspettavamo, ma ci alleniamo insieme da poco e siamo un gruppo unito che si trova bene insieme; io ormai sono cinque anni che gioco a calcio, ho iniziato a giocare al Parma Calcio, facendo anche una parentesi con i maschi, per poi passare alla Cremonese la scorsa stagione, dopo un provino estivo. Tutto questo nonostante prima di giocare a calcio abbia fatto anche nuoto ed equitazione, ma credo che il calcio sia la mia strada. A dispetto delle squadre in cui gioco o ho giocato sono tifosa della Roma, il mio idolo è Pellegrini che ricopre il mio stesso ruolo, anche se come modello mi ispiro ad una calciatrice, sempre della Roma, Manuela Giuliano”.
Fa da contraltare Miranda Manca della Pro Sesto, autrice di una doppietta nell’ultima partita: “È stato un momento di confronto davvero importante, le partite sono state belle ed intense e, al netto dei risultati, ci siamo divertite tutte quante; anche io prima di giocare a calcio ho pratico un altro sport, ho fatto atletica, ma le partite in oratorio con i miei amici maschi mi hanno spinto a giocare a calcio, prima al Fiamma Monza, ora alla Pro Sesto”, come tutte e tutti, anche Miranda ha idoli e prototipi di calciatori che segue ed ammira, “essendo io un’attaccante non posso che seguire Cristiano Ronaldo, secondo è il migliore dei tutti e, nonostante io sia interista, l’ho sempre apprezzato”.
Sebbene il calcio femminile continui ad essere sempre più in ascesa, anche per la nuova generazione di giovani calciatrici, gli idoli principali continuano ad arrivare dal maschile, Pellegrini e Cristiano Ronaldo per le due ragazze sopra citate, Dybala invece è l’idolo di Sara Giganti, capitana della Delegazione Provinciale di Bergamo allenata da Susi Milesi: “Sono attaccante e juventina, Dybala è il giocatore a cui provo ad ispirarmi”; e anche lei ha approcciato il calcio maschile prima di passare al femminile, “ sono ormai tanti anni che gioco a calcio, ho iniziato a Scanzo, dove abito, con i maschi, ora invece sono al Monterosso Femminile, fortunatamente, perché aldilà dell’impatto fisico abbiamo la possibilità di confrontarci e crescere tra di noi, come del resto è stato oggi (21 agosto), ci siamo divertite tutte e risultati a parte, un’esperienza davvero formativa”, si unisce al coro la compagna, terzino ed atalantina, Marta Marini: "Creare nuovi gruppi, conoscere nuove compagne ed affrontarne delle altre calciatrici è stato proprio bello, anche perché anche io sono una di quelle che ha iniziato a giocare a calcio insieme ai maschi, adesso invece gioco nella Juvenes Pradalunghese ed è ovviamente tutto diversissimo".
Cambiano le squadre di appartenenza, cambiano la provenienza, ma il coro delle ragazze pare essere sempre il medesimo: “Gioco a calcio da sette anni, prima facevo nuoto, e fino all’anno scorso giocavo con i maschi prima di passare al Milan in questa stagione - le parole della neo attaccante rossonera Pamela Carco - Il Milan mi ha accolta benissimo, dallo staff alle compagne, e la prestazione della finale ha dimostrato l’amalgama e la voglia che abbiamo, lottando fino alla fine, e tenendo fino ai rigori”. Milanista sfegatata ha le idee chiare sulle persone a cui ispirarsi: “Il mio calciatore preferito era Ibrahimovic, non solo per il talento tecnico, ma anche per la grinta e la determinazione che ha avuto lungo tutta la sua carriera, allo stesso modo ammiro anche Selena Babb, portiere del Milan Femminile, sempre determinata e con modi di fare da professionista vera che un giorno spero di raggiungere anche io”.
Medesimo approccio anche per le interiste, che dopo il primo allenamento di martedì 20 agosto si sono conquistate, sul campo, un torneo il giorno dopo, consapevoli di dover e voler tenere lo stesso ritmo e la stessa ambizione per tutta la stagione. Raggianti e felici non solo per la vittoria, ma anche per l’onore e l’orgoglio di indossare sul petto lo stemma della squadra campione d’Italia, non solo nel maschile ma anche nel campionato Under 17 femminile, competizione nella quale l’Inter ha vinto 2-1 sulla Juventus in finale e nella quale ha spiccato l’Under 15 Sofia Verrini, punto di riferimento delle ragazze ed oggi nell’organico della prima squadra femminile. Entusiasmo, competizione ed ambizione le parole chiave non solo del torneo, ma probabilmente anche di tutto il movimento.
L'Inter trionfa alla 17° Coppa Quarenghi, superando 3-0 in finale il Bologna, un trionfo non solo della società meneghina (che porta a Milano la sesta vittoria del torneo, prima davanti ai "cugini" del Milan con 5 edizioni), ma anche del Comitato Coppa Quarenghi, capace di promuovere una manifestazione - non solo considerata una vera e propria fucina di talenti (come testimoniato dai talent scout presenti in tribuna e dai campioni che in passato sono passati di qua: da Phil Foden a Matteo Ruggeri, tanto per citarne un paio) - ma un catalizzatore di valori sportivi, in un clima di amicizia, festa e rispetto. Minimo comun denominatore: il calcio giovanile. Ovviamente. E senza dimenticare la componente internazionale, rappresentata in questa 17° edizione da Red Bull Salisburgo ed Helsinki (che ha ricevuto pure il premio "fedeltà" per la sua 15° partecipazione).
Un calcio straniero che ha impressionato anche i "padroni di casa" dell'Atalanta, quarta in questa edizione. "È sempre bello confrontarsi con le società straniere. È grazie alla Coppa Quarenghi che abbiamo conosciuto il calcio nordico, un calcio che non si preoccupa solo del risultato e in cui i ragazzi cercano sempre di giocare la palla - spiega Stefano Bonaccorso, responsabile preagonistica dell'Atalanta - Tornei come la Coppa Quarenghi, organizzata benissimo dal Comitato, che ringraziamo, ci permettono, ad esempio, di educare i nostri ragazzi nel rispetto delle regole, nel capire l'importanza dello stile di vita dell'atleta quando sono fuori casa. In questo modo, quando passeranno all'agonismo, avranno una formazione adeguata per affrontare la vita da calciatore. E cresceranno anche come uomini".
"Anche quest'anno una bellissima risposta da parte del pubblico e, come sempre, molta attenzione nei confronti del torneo dagli addetti ai lavori, con osservatori da tutto il mondo (c'erano talent scout di Ajax e Liverpool ndr) - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi - Questo perché, da sempre, tantissimi ragazzi passati da noi sono diventati calciatori affermati come Phil Foden, Bukayo Saka, Matteo Ruggeri o Nicolò Fagioli. In questa edizione, per la prima volta, hanno partecipato Como e Bologna, che hanno tra l'altro ben figurato: il Como settimo e il Bologna secondo".
(FINALE 3° - 4°) JUVENTUS - ATALANTA 4-0
Il primo affondo è di Laurenti, il terzino juventino va via sulla sinistra con un coast to coast e mette in mezzo, ne nasce un corner da cui un bianconero svetta di testa e impatta la traversa, bello stacco ma Juventus sfortunata. La situazione si ripete tre minuti dopo, quando Nobile raccoglie un pallone vagante in area e calcia a giro col destro, sfera ancora sul montante, ma altro rischio per l’Atalanta.
Ci prova anche la Dea con un tiro da fuori di Prendi, ma sono i bianconeri a sbloccarla: incursione sulla destra e palla in mezzo, Mobilia arriva in corsa e di destro mette in porta la rete del vantaggio. Juventus che dà l’idea di poter fare male ogni volta che si affaccia in avanti. Tiro da fuori di Modica, pallone sporcato che diventa buono per Mobilia, bravissimo a mettere il piede per battere il portiere e portare la Vecchia Signora sul 2 a 0. Ci sarebbe anche la chance per la tripletta di Mobilia, ma il suo destro da posizione defilata finisce fuori. L’Atalanta si riaffaccia in avanti con un colpo di testa di Paesanti, respinto dalla difesa.
La seconda frazione su ritmi ancora buoni, la Dea ci prova subito con Raimondi: il 20 rientra sul mancino e calcia, Galavotti si oppone con un ottimo intervento sul proprio palo. Risponde la Juve con Elliott che imbuca perfettamente per Mobilia, l’attaccante entra in area, supera Ghezzi ma si allunga troppo la sfera e non riesce a segnare. Si lotta su ogni pallone, la partita è ancora viva. Almeno finché Mobilia non riparte in contropiede, vince un rimpallo, entra in area e batte Ghezzi in uscita: tripletta del giocatore juventino e match che pende ormai verso i bianconeri.
I bergamaschi hanno la forza di attaccare, Fradegrada svetta bene su corner ma Galavotti fa una grande parata in tuffo. Monte avrebbe la possibilità di calare il poker perché ora gli spazi si sono parti, ma il suo tiro trova il palo a Ghezzi battuto. Il suo appuntamento con il gol è solo rimandato, perché due minuti dopo il numero 9 juventino riceve palla da Mobilia a un metro dalla porta e non ha problemi a spingerla dentro: 4 a 0. La Dea prova ad alleggerire il bilancio, attacchi però privi di mordente. La contesa finisce dunque a favore della Juventus, che sale sul gradino più basso del podio.
(FINALE 1° - 2°) BOLOGNA - INTER 0 - 3
La sfida finale è un’altra partita dal sapore di Serie A. Si affrontano l’Inter e il Bologna, vera sorpresa del torneo alla sua prima partecipazione in assoluto. La prima occasione arriva dopo nemmeno un minuto: cross in area e Tedesco per l’Inter non trova la sfera a un metro dalla porta. Tentativo seguito da quello di Sare, che si fa metà campo palla al piede, entra in area ma chiude troppo il mancino sul primo palo.
È solo il preludio del gol: Broinas va via benissimo sulla trequarti, entra in area e scarica un mancino che centra la traversa e si insacca, Inter avanti nel punteggio. I meneghini si affacciano in avanti con regolarità, il Bologna fa fatica ad imbastire gioco per trovare i propri attaccanti, complice anche il ritmo spezzettato. Broinas ha un’altra occasione davanti al portiere, il portiere felsineo Capriz esce benissimo. L’estremo difensore deve ripetersi tre minuti dopo, quando Sare prova un insidioso tiro cross che Capriz alza in angolo. È lui il vero protagonista, perché evita il bis interista parando un tiro da fuori di Pozzoni. Funziona il pressing neroazzurro, bolognesi spesso obbligati a rilanciare in avanti per evitare guai peggiori. Parisi scambia benissimo con Sare e arriva al tiro dalla sinistra, Capriz è ancora attento.
Primo tempo che va in archivio con un dominio interista abbastanza netto. I felsinei provano a scuotersi, scoprendosi però in difesa. Ne approfitta Sare, che entra in area e calcia su Capriz in uscita, ma la palla gli ritorna e può depositarla in rete per il raddoppio dell’Inter, decisamente più in palla. I neroazzurri sono sulle ali dell’entusiasmo e arrivano in attacco con regolarità. Prevedibilmente, il ritmo cala, ma l’Inter trova lo stesso il modo di calare il tris. Punizione battuta benissimo da sinistra, Zanchi stacca perentorio di testa nel cuore dell’area e trova l’angolino, nulla da fare per la difesa felsinea ancora battuta. I neroazzurri corrono in avanti e pressano fino alla fine della partita, che li vede vincitori della diciassettesima edizione della Coppa Angelo Quarenghi.
Sono Atalanta, Bologna (alla sua prima partecipazione), Juventus e Inter a giocarsi la 17° Coppa Quarenghi a San Pellegrino Terme, oggi, domenica 25 agosto, manifestazione di calcio giovanile Under 14 dedicata alla memoria del medico della grande Inter di Herrera, Angiolino Quarenghi, di San Pellegrino Terme e promossa dal Comitato Coppa Quarenghi.
Juventus, Atalanta e Inter si sono classificate prime nei loro rispettivi gironi dopo due giorni di partite (venerdì 23 e sabato 24 agosto), mentre il Bologna ha raggiunto le semifinali come miglior seconda.
Semifinale Juventus-Inter alle ore 9.30, Atalanta - Bologna alle 10.50. Poi le finali dal 12° al 5° posto dalle 14.00 alle 17.00, poi finalina 3°-4° alle 18.00 e finalissima alle 19.30.
Il liberty che incontra il calcio giovanile internazionale? Sì, accade solo nelle estati sanpellegrinesi, quando il Comitato Coppa Angelo Quarenghi ospita nella cittadina termale un vero e proprio esercito di baby campioni che ieri sera, giovedì 22 agosto, ha sfilato come un biscione variopinto lungo il centro.
La parata, composta dalle squadre partecipanti alla 17° Coppa Angelo Quarenghi Under 14 (Juventus, Bologna, Como, San Pellegrino, Milan, Atalanta, Monza, Helsinki, Inter, Cremonese, Red Bull Salisburgo, Albinoleffe) e guidata dalla Fanfara Città dei Mille, ha fatto capolinea allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme, dove si è aperto ufficialmente il torneo di fronte ad una tribuna come sempre gremita. A fare gli onori di casa il presidente del Comitato Quarenghi, il dottor Giampietro Salvi, che ha ricordato l'importanza del ruolo dei genitori nella crescita dei baby calciatori: "Ringraziamo i genitori (presenti come sempre in grande numero sugli spalti, ad accompagnare i figli ndr) per tutti i sacrifici che fanno per permettere a questi ragazzi di coltivare il loro sogno di fare i calciatori. Senza di loro, voi non saresti qui (si rivolge ai ragazzi ndr)".
Poi la parola passa a Michèle Quarenghi - presente con le due sorelle Annamaria e Paola - figlia del sanpellegrinese medico della grande Inter a cui è intitolato il torneo: "Mio papà è scomparso da più di 30 anni, manca moltissimo. Come medico era molto competente, aveva tantissima passione per il suo lavoro. È ricordato soprattutto come medico della grande Inter di Herrera e per essere stato il dottore di campioni come Gimondi e Agostini, ma uno dei suoi più grandi desideri era quello di seguire i giovani, come quelli che sono qua oggi". A portare i loro saluti anche il sindaco di San Pellegrino Terme, Fausto Galizzi e il presidente dell'US Calcio San Pellegrino, Giacomo Pesenti.
In un clima di festa e dal respiro sempre internazionale, premiato l'Helsinki per la sua 15esima partecipazione alla manifestazione con il "premio fedeltà". Infine il lancio dei palloncini, gli inni delle squadre straniere (austriaco per Red Bull Salisburgo e finlandese per l'Helsinki), l'Inno di Mameli e poi la palla passa - letteralmente - ai giovani calciatori di Cremonese e Albinoleffe per la partita inaugurale della 17° Coppa Angelo Quarenghi, terminata 2-2.
Il torneo prosegue oggi, venerdì 23 agosto, e sabato 24 con le partite dei gironi - dalle ore 9.00 alle 19.00 venerdì e dalle 9.00 alle 20.00 sabato - semifinali in programma domenica 25 agosto mattina ore 9.30 e 10.50 mentre finaline (da 12° a 3° posto) in programma dalle 14.00 alle 18.00. Finalissima alle ore 19.30. Tutti gli aggiornamenti sul sito ufficiale coppaquarenghi.com.