Se da un lato il Comitato Coppa Quarenghi ci ha ormai abituati alla bellezza del calcio giovanile, alle atmosfere internazionali o alla spettacolare sfilata lungo il Brembo, si sta ritagliando spazi sempre più importanti anche la Dream Cup, il torneo - alla quinta edizione - dedicato alla quarta categoria (atleti con disabilità cognitivo-relazionale) e che si svolge parallelamente al Torneo Mondonico Under 13 (vinto dalla Juventus 1-0 in finale contro l'Atalanta), entrambi alla memoria dell'indimenticato Emiliano Mondonico.
Lo stesso "Baffo di Rivolta" aveva suggerito al presidente del Comitato, dottor Giampietro Salvi, l'ideazione di questo torneo. Input che nel 2019 si è trasformato in realtà. E quest'anno, per la prima volta, sono proprio i ragazzi dell'Associazione Mondonico, presieduta dalla figlia Clara, a vincere il torneo, domenica 1 settembre, in una combattutissima finale contro l'Atalanta for Special, alla sua prima apparizione in quel di San Pellegrino.
"È stato bellissimo veder giocare i ragazzi della 4° categoria - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi - hanno portato una forte ventata di entusiasmo in campo e al pubblico. Diversi ospedali europei oncologici hanno squadre di calcio con ragazzi usciti dal tumore, l'anno prossimo vorremmo invitarne una".
"Un legame unico quello che mi lega con San Pellegrino Terme, con il dottor Salvi, con Quarenghi - racconta Clara Mondonico, figlia del Baffo di Rivolta e presidente dell'Associazione Emiliano Mondonico - Io qua mi sento a casa perché, da qua, papà è tornato con la voglia di vivere. Questo torneo è sempre emozionante. I ragazzi disabili sono grandissimi, con una voglia matta di giocare, di stare insieme - aggiunge Mondonico - Ti rendono davvero felici e, questo, fa capire che stiamo facendo grandi cose. Ora vorremmo collaborare con una squadra che fa giocare i ragazzi guariti dal tumore".
FINALE 3° - 4°: RAPPR. SPECIALE DEL. BERGAMO - AURORA SERIATE 7-0
La quinta edizione della Dream Cup vede contrapposti, nella finalina, l’Aurora Seriate Special contro la Rappresentativa Special Delegazione Bergamo. Parte subito bene la Rappresentattiva Bergamo, che si presenta in area con il suo numero 2, il quale apre troppo il destro e manda largo una grande chance. È lo stesso numero 2 a non fallire un’occasione qualche minuto dopo, tiro ad incrociare che buca il portiere dell’Aurora Seriate e porta vanti la Rappresentativa Bergamo. Il portiere dell’Aurora fa un grande intervento per evitare di subire la seconda rete, respingendo un tiro ravvicinato della Bergamo Special, ma non riesce ad evitare che la rappresentativa Bergamo raddoppi, sempre con l’attaccante numero 2. Il terzo gol arriva a firma del 10 dei biancorossi, scatenati nel primo tempo. La quarta rete è un tiro di pregevole fattura del numero 7, che da lontano arma un destro preciso a battere il portiere dell’Aurora. L’estremo difensore è però molto reattivo in un paio di circostanze, quando si oppone con il corpo a conclusioni anche ravvicinate.
Nulla avrebbe potuto, nel secondo tempo, su una gran botta da fuori del numero 7 della Rappresentativa Bergamo, tiro che però si stampa in pieno sul palo. Nulla può, però, sul tentativo ravvicinato del numero 11, che mette all'angolo la palla del 5 a 0, e poi sotto la traversa quella del sesto gol per i biancorossi. L’Aurora Seriate ci prova da fuori: bel tiro ben neutralizzato dal portiere della Rappresentativa Bergamo, che poi trova il settimo gol alla fine di un’azione insistita. È la rete finale che consegna il 3° posto alla Rappresentativa Bergamo Special, quarta l’Aurora Seriate.
FINALE 1° - 2°: ASS. MONDONICO - ATALANTA FOR SPECIAL 6-2
Il primo posto è affare tra Associazione Mondonico e Atalanta for Special, quest'ultima alla prima partecipazione a questo torneo. Subito in avanti l’Associazione Mondonico: cross dalla destra, la difesa orobica rinvia colpendo in pieno volto un giocatore della Mondonico, palla in rete e vantaggio immediato. Insiste l’Associazione, che trova il due a zero su un tiro da fuori che il portiere atalantino non trattiene: uno-due nel giro di un paio di minuti. L’Associazione sfiora anche il tris in un paio di occasioni, grande intensità in questo inizio di gara, nonostante il solleone che obbliga le squadre a un cooling break.
L’Atalanta for Special prova a reagire, ma si espone alle ripartenze avversarie, come quella che porta il numero 8 dell’Associazione Mondonico a mettere in porta la sfera per il 3 a 0. La Dea prova a rimettersi in corsa, ma il tiro del numero 22 viene respinto benissimo dal portiere, poi l’Associazione affonda ancora e trova il poker. I bergamaschi non si arrendono, ma il tentativo ottimo da fuori del numero 20 viene neutralizzato dal portiere dell’Associazione Mondonico che con un volo plastico e un colpo di reni mantiene la porta inviolata.
La seconda frazione si apre su ritmi più compassati. L’Atalanta manovra bene la sfera, ma si infrange puntualmente sulla figura del portiere avversario, davvero insuperabile. La Dea si fa male da sola, perché un fraintendimento tra il 4 e il portiere porta gli orobici a infliggersi il più classico degli autogol, 5 a 0. I bergamaschi si rimettono in carreggiata con una sassata violenta del proprio numero 20 (eletto miglior giocatore del torneo), che buca il portiere e rende meno pesante il passivo. Anzi, il numero 22 arriva in buona posizione per calciare in porta e forse riaprire il discorso, ma il suo destro vola alto. È l’Associazione Mondonico a timbrare di nuovo, conclusione violenta del numero 2 che sorprende il portiere orobico e fa 6 a 1. Finita? Assolutamente no, perché il numero 19 neroblu trova la puntata da fuori che bacia il palo e si insacca. Era l’ultima emozione della partita, che si chiude con il risultato di 6 a 2 a favore dell’Associazione Mondonico, che può così festeggiare la vittoria del torneo dedicato all’ex allenatore. La Garrincha Cup, il premio al miglior giocatore del torneo, va a Francesco, numero 20 dell'Atalanta.
Sport, amicizia, inclusione, valori dello sport e il ricordo di un grande uomo di calcio: Emiliano Mondonico. È la Juventus a vincere il 6° Torneo Mondonico Under 13, l’ultimo appuntamento firmato Comitato Quarenghi, ieri, domenica 1 settembre, allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme. Superata in finale l’Atalanta di misura: 1-0, nella finalina invece vince il Monza 3-0 sull’Albinoleffe (le due cronache a fondo articolo). Si chiude, così, la rassegna di calcio giovanile internazionale firmata Comitato Coppa Quarenghi a San Pellegrino Terme.
Le finali dell’Emiliano Mondonico Under 13 (i gironi sabato 31 agosto) anche quest’anno si sono svolte in concomitanza con la Dream Cup, riservata ai giocatori della 4° Categoria (disabilità cognitivo-relazionali), vinta dall’Associazione Emiliano Mondonico 6-2 contro l’Atalanta for Special, nella finalina la Rappresentativa Special Delegazione Bergamo ha superato 7-0 l’Aurora Seriate.
“Il torneo è andato davvero bene, sia per l’alto livello delle squadre presenti che per l’affluenza di pubblico – spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi – È stato bellissimo veder giocare i ragazzi della 4° categoria (con disabilità cognitivo-relazionali ndr), che hanno portato una forte ventata di entusiasmo in campo e al pubblico. Diversi ospedali europei oncologici hanno squadre di calcio con ragazzi usciti dal tumore, l’anno prossimo vorremmo invitarne una”. “Un legame unico quello che mi lega con San Pellegrino Terme, con il dottor Salvi, con Quarenghi – racconta Clara Mondonico, figlia del Baffo di Rivolta e presidente dell’Associazione Emiliano Mondonico – Io qua mi sento a casa perché, da qua, papà è tornato con la voglia di vivere. Questo torneo è sempre emozionante”.
GLI AMICI DEL “MONDO”
A sorpresa, “Premio Scouting Emiliano Mondonico” a Giancarlo Finardi, vice responsabile settore giovanile dell’Atalanta: “È sempre bello venire a San Pellegrino per i tornei Quarenghi e vedere questi piccolini che giocano con un entusiasmo incredibile e una grandissima voglia di divertirsi. Con Emiliano ci legava una grande amicizia e siamo stati compagni di squadra, lui alla Cremonese mi ha anche allenato. È davvero bello ricordarlo. Questo premio mi rende davvero orgoglioso”. Allo Stadio Comunale di San Pellegrino un altro amico del “Baffo di Rivolta”. Non un calciatore, ma uno dei più grandi canoisti di tutti i tempi: Oreste Perri, già premiato dal Comitato come Uomo di Sport e Cultura lo scorso maggio, che ricorda con affetto l’amico Mondonico: “Un grande calciatore, allenatore, ricco di valori. Per lui era molto importante aiutare le persone con difficoltà. Il calcio per Emiliano era un momento educativo”.
Anche al Mondonico grande attenzione dagli addetti ai lavori. Tra questi un certo Marino Magrin, ex calciatore di Juventus, Atalanta e Verona – famoso per le sue “bombe” su punizione – oggi talent scout per il settore giovanile dell’Atalanta: “Quelli del Quarenghi sono senza dubbio tra i migliori tornei giovanili di tutta la Lombardia. Anche quest’anno si sono visti moltissimi giocatori interessanti che potremmo rivedere in Serie A tra qualche anno, come già successo”.
E questi nomi li ha praticamente raccolti tutti (o quasi), l’osservatore del Torino Marco Morra, uno dei più affezionati ai tornei Quarenghi: “Questi tornei sono tra quelli dove sono passati più ragazzi che sono poi diventati professionisti”. Tra i casi più eclatanti, Morra ricorda un certo Phil Foden del Manchester City, oggi tra i più importanti centrocampisti al mondo: “Non aveva un grande fisico, ma già da piccolo aveva un controllo palla impressionante, sembrava un marziano. E in effetti lo è diventato. Ma di qua sono passati anche il beniamino locale Matteo Ruggeri, Davide Calabria, Nicolò Fagioli, Bukayo Saka, Lorenzo Colombo, Sebastiano Esposito, Alessandro Buongiorno e tantissimi altri”.
Restando su sponda Toro, bella anche la testimonianza di Corrado Buonagrazia, responsabile attività di base del Torino, alla sua seconda stagione in granata: “Ho un legame speciale con la Coppa Quarenghi: la mia esperienza al Torino è iniziata proprio qua, contro il Red Bull Salisburgo. Nel mio lavoro l’aspetto educativo-formativo è importantissimo, dobbiamo generare nei più piccoli capacità di autonomia. Nei ragazzi più grandi cerchiamo di creare un percorso di professionalizzazione, così, se quello del calciatore sarà il suo lavoro, saranno pronti. Tra i principali problemi sicuramente le aspettative delle famiglie e il mondo digitale, la maggior distrazione. Noi, ad esempio, durante i tornei e le trasferte non facciamo portare i cellulari ai ragazzi. È importante stare insieme e attivare processi virtuosi per farli crescere”.
FINALE 3° – 4°: MONZA – ALBINOLEFFE 3-0
Si parte fortissimo: percussione sulla destra dell’Albinoleffe, palla bassa in mezzo, Belotti calcia da vicino e Manenti si oppone con il corpo. Le squadre si affrontano a viso aperto, bella partita. Milesi ci prova da fuori per il Monza, il portiere celeste para senza problemi. Riconquista alta dell’Albinoleffe, palla per Carrara in piena area, tiro murato da Manenti in uscita. Lo stesso Manenti rischia il pasticcio quando manovra palla fuori dalla propria area e subisce lo scippo da parte di un giocatore dei Cigni, rimedia la difesa. Il Monza fatica a proporsi in avanti con costanza, si vive di duelli sulla metà campo e di tentativi di verticalizzazione. Corner dalla destra per l’Albinoleffe, stacca Carrara di testa, sfera innocua per Manenti. Reagisce il Monza: sfera dentro per Abdelhamid che prova il pallonetto, pallone appena alto. I Cigni ci riprovano in un paio di occasioni, ma lo 0 a 0 sembra scolpito nella pietra, almeno nel primo tempo. Invece, all’ultimo minuto Melotto sfonda in area seriana e col destro manda la palla in rete portando il Monza in vantaggio proprio sul duplice fischio.
Il Monza inizia la seconda frazione esattamente come il primo: all’attacco. Punizione da fuori, Scaletti ci prova direttamente, ma Noris para senza problemi. L’Albinoleffe non ci sta, la partita si accende. Le squadre si sforzano al massimo, allungandosi sempre più. Altra punizione da fuori per il Monza, questa volta ci prova Meale e Noris deve metterci i pugni per evitare il raddoppio. Ripartenza Albinoleffe, imbucata per Toma che si divora il vantaggio.
Contropiede Monza, lancio lungo per Bini, il numero 7 monzese entra in area e con il destro fulmina Noris: 2 a 0. Il pressing dei rossi funziona bene, perché consente loro di recuperare subito la sfera non dando spazio agli avversari, spesso costretti al lancio lungo. Anzi, è il Monza a riconquistare un altro pallone e a consegnarlo a Faggiano: destro secco dai venti metri che si infila all’angolino e consegna il tris ai rossi. È la rete su cui, di fatto, si chiude la partita: il Monza sale dunque sul terzo gradino del podio, medaglia di legno per l’Albinoleffe.
FINALE 1° – 2°: ATALANTA – JUVENTUS 0-1
Cala il sipario sulla rassegna estiva del calcio giovanile targata Comitato Quarenghi, dopo una lunga serie di emozioni, sfide e passione che caratterizzano ormai la fine dell’estate a San Pellegrino Terme. Va infatti in archivio la sesta edizione del Torneo Emiliano Mondonico e nella calda sera del primo giorno di settembre sono Atalanta e Juventus a contendersi il trofeo.
La Juve impone il proprio ritmo sin dalle primissime battute e trova la prima conclusione con Capello, destro bloccato. I bianconeri non mollano il piede dall’acceleratore, la Dea non trova sbocchi in avanti e prova a sfondare sulle fasce. La Vecchia Signora sembra avere maggior inventiva offensiva e si stabilisce in pianta sulla trequarti orobica. Cross dalla destra, Cerato colpisce in piena area, il portiere atalantino salva con un grande intervento di puro riflesso. Alla fine, la Juventus trova il vantaggio: fallo laterale, palla per Martello che lascia sfilare e col destro trova la rete che vale il vantaggio dei bianconeri. Reazione immediata dell’Atalanta, con Costanzo che si oppone benissimo al tiro ravvicinato di un attaccante orobico. La partita si fa più nervosa e spezzettata, come è tipico delle finali. Punizione per l’Atalanta, Oliosi calcia bene dai 15 metri, Costanzo para in due tempi con un brivido. Bell’azione bergamasca con palla allargata sulla sinistra per Macrì, il cui cross è fuori misura.
Il secondo tempo vede ancora la Juventus in proiezione offensiva, senza tuttavia trovare la rete che le garantirebbe maggior sicurezza. Imbucata per Folin che controlla, si gira e calcia, mura Vescovi. Reagisce l’Atalanta con un tentativo in acrobazia di Ilic, bravo Costanzo a distendersi e a parare. La Juventus riprende campo, Fazzalari (premiato miglior giocatore del torneo) fa un ottimo numero in area e calcia a incrociare col destro, Vescovi vola per toccare la palla fuori dalla porta. Bianconeri ancora vicini al raddoppio con Cerato, rasoiata di prima da fuori e sfera che sibila a centimetri dal palo.
Le squadre iniziano a essere stanche, cala il ritmo. Bello spiovente da corner per la Juve, Brustia impatta bene di testa, ma manda alto una bella chance. Ci prova pure Cherchi: tiro da fuori che prende un giro strano ed esce di poco. Anche l’Atalanta prova la soluzione di fuori, ma il tentativo di Koite non ha maggior fortuna. Marchisio si incarica di una punizione defilata, una sassata di collo che Vescovi alza sopra la traversa. È l’ultima emozione della partita, che consegna alla Juventus la sesta edizione del Torneo Emiliano Mondonico.
Sabato 31 agosto e domenica 1 settembre ultimi due tornei promossi dal Comitato Coppa Angelo Quarenghi a San Pellegrino Terme: il 6° Torneo Emiliano Mondonico per Under 13 e la 5° Dream Cup per ragazzi della 4° Categoria (giocatori con disabilità cognitivo-relazionali), quest'ultima nata proprio da un'idea dello stesso "baffo di Rivolta".
"Con questi ultimi due tornei ricordiamo la figura del grande mister e uomo Emiliano Mondonico - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Angelo Quarenghi - con cui è nata un'amicizia durante un momento difficile della sua vita, quando era ricoverato preso la Clinica Quarenghi. Da quel momento, siamo diventati amici e lui è sempre stato molto legato a San Pellegrino Terme, come sua figlia Clara, sempre presente alle nostre manifestazioni. Come accaduto negli altri tornei, anche la Dream Cup ospita nuove squadre: la rappresentativa bergamasca e l'Atalanta".
Calcio d'inizio per il torneo Under 13 sabato 31 agosto con le partite dei gironi dalle ore 8.30 alle ore 21.00 e che vedranno scendere in campo Atalanta, Torino, Monza e Mapello per il girone A e Juventus, Cremonese, Albinoleffe e San Pellegrino per il girone B; domenica 1 settembre finali dalle ore 14.00 fino alle 19.00, quando si svolgerà la finale 1° - 2° posto. Sempre domenica 1 settembre - alternandosi con le finali del torneo Under 13 - si svolge la Dream Cup con Associazione Mondonico - Rappresentativa Special Delegazione Bergamo alle ore 9.30 e Atalanta for Special - Aurora Seriate for Special alle ore 10.30. Finale 3° - 4° posto fra le due perdenti alle ore 15.00 e finale 1°-2° posto tra le due vincenti alle ore 17.00.
Al termine della manifestazione, saranno consegnati due premi speciali: la Garrincha Cup (chiamata così in onore dell'ex calciatore brasiliano degli anni Sessanta, affetto da diversi problemi fisici congeniti) al miglior giocatore della Dream Cup e il premio "Scouting - Emiliano Mondonico", lo scorso anno consegnato all'osservatore del settore giovanile dell'Atalanta Marino Magrin, ex calciatore di Atalanta, Juventus e Verona.
La Coppa Quarenghi al femminile, andata in scena mercoledì 21 agosto a San Pellegrino, dedicata alla categoria Under 15 e giunta ormai alla sua ottava edizione, ha visto affrontarsi sui campi ben otto squadre di giovani calciatrici che sognano, sperano e hanno (anche in questi brevi ma importanti frangenti) la possibilità di confrontarsi con realtà del medesimo livello, aldilà della posta in palio ed aldilà, non solo delle aspirazione di chi gioca, ma anche delle opportunità che, fortunatamente, nel calcio femminile giovanile stanno aumentando. Ma forse non ancora abbastanza.
Le sei compagini, divise in due gironi da tre, hanno visto l’Inter prevalere in finale contro le rivali cittadine del Milan, arresesi solo ai calci di rigore, dopo una bellissima partita nei tempi regolamentari; da meno non è stata anche la finalina, anch’essa un derby, tra l’Atalanta e la Rappresentativa Provinciale della Delegazione di Bergamo, nella quale ha avuto la meglio la più quotata compagine nerazzurra. Di tutt’altro avviso la terza finale, quella per il quinto e sesto posto, dove la Pro Sesto si è imposta con un roboante sette a zero sulle pari età della Cremonese. Risultati a parte, le ragazze sono parse entusiaste e motivate riguardo l’esperienza trascorsa.
La capitana della Cremonese, ultima classificata al Quarenghi al femminile, Viola Ricci, nonostante la sconfitta non ne fa un dramma, ed anzi, vede l’esperienza come un momento di crescita importante: “Sicuramente l’ultimo posto non è quello che ci aspettavamo, ma ci alleniamo insieme da poco e siamo un gruppo unito che si trova bene insieme; io ormai sono cinque anni che gioco a calcio, ho iniziato a giocare al Parma Calcio, facendo anche una parentesi con i maschi, per poi passare alla Cremonese la scorsa stagione, dopo un provino estivo. Tutto questo nonostante prima di giocare a calcio abbia fatto anche nuoto ed equitazione, ma credo che il calcio sia la mia strada. A dispetto delle squadre in cui gioco o ho giocato sono tifosa della Roma, il mio idolo è Pellegrini che ricopre il mio stesso ruolo, anche se come modello mi ispiro ad una calciatrice, sempre della Roma, Manuela Giuliano”.
Fa da contraltare Miranda Manca della Pro Sesto, autrice di una doppietta nell’ultima partita: “È stato un momento di confronto davvero importante, le partite sono state belle ed intense e, al netto dei risultati, ci siamo divertite tutte quante; anche io prima di giocare a calcio ho pratico un altro sport, ho fatto atletica, ma le partite in oratorio con i miei amici maschi mi hanno spinto a giocare a calcio, prima al Fiamma Monza, ora alla Pro Sesto”, come tutte e tutti, anche Miranda ha idoli e prototipi di calciatori che segue ed ammira, “essendo io un’attaccante non posso che seguire Cristiano Ronaldo, secondo è il migliore dei tutti e, nonostante io sia interista, l’ho sempre apprezzato”.
Sebbene il calcio femminile continui ad essere sempre più in ascesa, anche per la nuova generazione di giovani calciatrici, gli idoli principali continuano ad arrivare dal maschile, Pellegrini e Cristiano Ronaldo per le due ragazze sopra citate, Dybala invece è l’idolo di Sara Giganti, capitana della Delegazione Provinciale di Bergamo allenata da Susi Milesi: “Sono attaccante e juventina, Dybala è il giocatore a cui provo ad ispirarmi”; e anche lei ha approcciato il calcio maschile prima di passare al femminile, “ sono ormai tanti anni che gioco a calcio, ho iniziato a Scanzo, dove abito, con i maschi, ora invece sono al Monterosso Femminile, fortunatamente, perché aldilà dell’impatto fisico abbiamo la possibilità di confrontarci e crescere tra di noi, come del resto è stato oggi (21 agosto), ci siamo divertite tutte e risultati a parte, un’esperienza davvero formativa”, si unisce al coro la compagna, terzino ed atalantina, Marta Marini: "Creare nuovi gruppi, conoscere nuove compagne ed affrontarne delle altre calciatrici è stato proprio bello, anche perché anche io sono una di quelle che ha iniziato a giocare a calcio insieme ai maschi, adesso invece gioco nella Juvenes Pradalunghese ed è ovviamente tutto diversissimo".
Cambiano le squadre di appartenenza, cambiano la provenienza, ma il coro delle ragazze pare essere sempre il medesimo: “Gioco a calcio da sette anni, prima facevo nuoto, e fino all’anno scorso giocavo con i maschi prima di passare al Milan in questa stagione - le parole della neo attaccante rossonera Pamela Carco - Il Milan mi ha accolta benissimo, dallo staff alle compagne, e la prestazione della finale ha dimostrato l’amalgama e la voglia che abbiamo, lottando fino alla fine, e tenendo fino ai rigori”. Milanista sfegatata ha le idee chiare sulle persone a cui ispirarsi: “Il mio calciatore preferito era Ibrahimovic, non solo per il talento tecnico, ma anche per la grinta e la determinazione che ha avuto lungo tutta la sua carriera, allo stesso modo ammiro anche Selena Babb, portiere del Milan Femminile, sempre determinata e con modi di fare da professionista vera che un giorno spero di raggiungere anche io”.
Medesimo approccio anche per le interiste, che dopo il primo allenamento di martedì 20 agosto si sono conquistate, sul campo, un torneo il giorno dopo, consapevoli di dover e voler tenere lo stesso ritmo e la stessa ambizione per tutta la stagione. Raggianti e felici non solo per la vittoria, ma anche per l’onore e l’orgoglio di indossare sul petto lo stemma della squadra campione d’Italia, non solo nel maschile ma anche nel campionato Under 17 femminile, competizione nella quale l’Inter ha vinto 2-1 sulla Juventus in finale e nella quale ha spiccato l’Under 15 Sofia Verrini, punto di riferimento delle ragazze ed oggi nell’organico della prima squadra femminile. Entusiasmo, competizione ed ambizione le parole chiave non solo del torneo, ma probabilmente anche di tutto il movimento.
L'Inter trionfa alla 17° Coppa Quarenghi, superando 3-0 in finale il Bologna, un trionfo non solo della società meneghina (che porta a Milano la sesta vittoria del torneo, prima davanti ai "cugini" del Milan con 5 edizioni), ma anche del Comitato Coppa Quarenghi, capace di promuovere una manifestazione - non solo considerata una vera e propria fucina di talenti (come testimoniato dai talent scout presenti in tribuna e dai campioni che in passato sono passati di qua: da Phil Foden a Matteo Ruggeri, tanto per citarne un paio) - ma un catalizzatore di valori sportivi, in un clima di amicizia, festa e rispetto. Minimo comun denominatore: il calcio giovanile. Ovviamente. E senza dimenticare la componente internazionale, rappresentata in questa 17° edizione da Red Bull Salisburgo ed Helsinki (che ha ricevuto pure il premio "fedeltà" per la sua 15° partecipazione).
Un calcio straniero che ha impressionato anche i "padroni di casa" dell'Atalanta, quarta in questa edizione. "È sempre bello confrontarsi con le società straniere. È grazie alla Coppa Quarenghi che abbiamo conosciuto il calcio nordico, un calcio che non si preoccupa solo del risultato e in cui i ragazzi cercano sempre di giocare la palla - spiega Stefano Bonaccorso, responsabile preagonistica dell'Atalanta - Tornei come la Coppa Quarenghi, organizzata benissimo dal Comitato, che ringraziamo, ci permettono, ad esempio, di educare i nostri ragazzi nel rispetto delle regole, nel capire l'importanza dello stile di vita dell'atleta quando sono fuori casa. In questo modo, quando passeranno all'agonismo, avranno una formazione adeguata per affrontare la vita da calciatore. E cresceranno anche come uomini".
"Anche quest'anno una bellissima risposta da parte del pubblico e, come sempre, molta attenzione nei confronti del torneo dagli addetti ai lavori, con osservatori da tutto il mondo (c'erano talent scout di Ajax e Liverpool ndr) - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi - Questo perché, da sempre, tantissimi ragazzi passati da noi sono diventati calciatori affermati come Phil Foden, Bukayo Saka, Matteo Ruggeri o Nicolò Fagioli. In questa edizione, per la prima volta, hanno partecipato Como e Bologna, che hanno tra l'altro ben figurato: il Como settimo e il Bologna secondo".
(FINALE 3° - 4°) JUVENTUS - ATALANTA 4-0
Il primo affondo è di Laurenti, il terzino juventino va via sulla sinistra con un coast to coast e mette in mezzo, ne nasce un corner da cui un bianconero svetta di testa e impatta la traversa, bello stacco ma Juventus sfortunata. La situazione si ripete tre minuti dopo, quando Nobile raccoglie un pallone vagante in area e calcia a giro col destro, sfera ancora sul montante, ma altro rischio per l’Atalanta.
Ci prova anche la Dea con un tiro da fuori di Prendi, ma sono i bianconeri a sbloccarla: incursione sulla destra e palla in mezzo, Mobilia arriva in corsa e di destro mette in porta la rete del vantaggio. Juventus che dà l’idea di poter fare male ogni volta che si affaccia in avanti. Tiro da fuori di Modica, pallone sporcato che diventa buono per Mobilia, bravissimo a mettere il piede per battere il portiere e portare la Vecchia Signora sul 2 a 0. Ci sarebbe anche la chance per la tripletta di Mobilia, ma il suo destro da posizione defilata finisce fuori. L’Atalanta si riaffaccia in avanti con un colpo di testa di Paesanti, respinto dalla difesa.
La seconda frazione su ritmi ancora buoni, la Dea ci prova subito con Raimondi: il 20 rientra sul mancino e calcia, Galavotti si oppone con un ottimo intervento sul proprio palo. Risponde la Juve con Elliott che imbuca perfettamente per Mobilia, l’attaccante entra in area, supera Ghezzi ma si allunga troppo la sfera e non riesce a segnare. Si lotta su ogni pallone, la partita è ancora viva. Almeno finché Mobilia non riparte in contropiede, vince un rimpallo, entra in area e batte Ghezzi in uscita: tripletta del giocatore juventino e match che pende ormai verso i bianconeri.
I bergamaschi hanno la forza di attaccare, Fradegrada svetta bene su corner ma Galavotti fa una grande parata in tuffo. Monte avrebbe la possibilità di calare il poker perché ora gli spazi si sono parti, ma il suo tiro trova il palo a Ghezzi battuto. Il suo appuntamento con il gol è solo rimandato, perché due minuti dopo il numero 9 juventino riceve palla da Mobilia a un metro dalla porta e non ha problemi a spingerla dentro: 4 a 0. La Dea prova ad alleggerire il bilancio, attacchi però privi di mordente. La contesa finisce dunque a favore della Juventus, che sale sul gradino più basso del podio.
(FINALE 1° - 2°) BOLOGNA - INTER 0 - 3
La sfida finale è un’altra partita dal sapore di Serie A. Si affrontano l’Inter e il Bologna, vera sorpresa del torneo alla sua prima partecipazione in assoluto. La prima occasione arriva dopo nemmeno un minuto: cross in area e Tedesco per l’Inter non trova la sfera a un metro dalla porta. Tentativo seguito da quello di Sare, che si fa metà campo palla al piede, entra in area ma chiude troppo il mancino sul primo palo.
È solo il preludio del gol: Broinas va via benissimo sulla trequarti, entra in area e scarica un mancino che centra la traversa e si insacca, Inter avanti nel punteggio. I meneghini si affacciano in avanti con regolarità, il Bologna fa fatica ad imbastire gioco per trovare i propri attaccanti, complice anche il ritmo spezzettato. Broinas ha un’altra occasione davanti al portiere, il portiere felsineo Capriz esce benissimo. L’estremo difensore deve ripetersi tre minuti dopo, quando Sare prova un insidioso tiro cross che Capriz alza in angolo. È lui il vero protagonista, perché evita il bis interista parando un tiro da fuori di Pozzoni. Funziona il pressing neroazzurro, bolognesi spesso obbligati a rilanciare in avanti per evitare guai peggiori. Parisi scambia benissimo con Sare e arriva al tiro dalla sinistra, Capriz è ancora attento.
Primo tempo che va in archivio con un dominio interista abbastanza netto. I felsinei provano a scuotersi, scoprendosi però in difesa. Ne approfitta Sare, che entra in area e calcia su Capriz in uscita, ma la palla gli ritorna e può depositarla in rete per il raddoppio dell’Inter, decisamente più in palla. I neroazzurri sono sulle ali dell’entusiasmo e arrivano in attacco con regolarità. Prevedibilmente, il ritmo cala, ma l’Inter trova lo stesso il modo di calare il tris. Punizione battuta benissimo da sinistra, Zanchi stacca perentorio di testa nel cuore dell’area e trova l’angolino, nulla da fare per la difesa felsinea ancora battuta. I neroazzurri corrono in avanti e pressano fino alla fine della partita, che li vede vincitori della diciassettesima edizione della Coppa Angelo Quarenghi.
Sono Atalanta, Bologna (alla sua prima partecipazione), Juventus e Inter a giocarsi la 17° Coppa Quarenghi a San Pellegrino Terme, oggi, domenica 25 agosto, manifestazione di calcio giovanile Under 14 dedicata alla memoria del medico della grande Inter di Herrera, Angiolino Quarenghi, di San Pellegrino Terme e promossa dal Comitato Coppa Quarenghi.
Juventus, Atalanta e Inter si sono classificate prime nei loro rispettivi gironi dopo due giorni di partite (venerdì 23 e sabato 24 agosto), mentre il Bologna ha raggiunto le semifinali come miglior seconda.
Semifinale Juventus-Inter alle ore 9.30, Atalanta - Bologna alle 10.50. Poi le finali dal 12° al 5° posto dalle 14.00 alle 17.00, poi finalina 3°-4° alle 18.00 e finalissima alle 19.30.
Il liberty che incontra il calcio giovanile internazionale? Sì, accade solo nelle estati sanpellegrinesi, quando il Comitato Coppa Angelo Quarenghi ospita nella cittadina termale un vero e proprio esercito di baby campioni che ieri sera, giovedì 22 agosto, ha sfilato come un biscione variopinto lungo il centro.
La parata, composta dalle squadre partecipanti alla 17° Coppa Angelo Quarenghi Under 14 (Juventus, Bologna, Como, San Pellegrino, Milan, Atalanta, Monza, Helsinki, Inter, Cremonese, Red Bull Salisburgo, Albinoleffe) e guidata dalla Fanfara Città dei Mille, ha fatto capolinea allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme, dove si è aperto ufficialmente il torneo di fronte ad una tribuna come sempre gremita. A fare gli onori di casa il presidente del Comitato Quarenghi, il dottor Giampietro Salvi, che ha ricordato l'importanza del ruolo dei genitori nella crescita dei baby calciatori: "Ringraziamo i genitori (presenti come sempre in grande numero sugli spalti, ad accompagnare i figli ndr) per tutti i sacrifici che fanno per permettere a questi ragazzi di coltivare il loro sogno di fare i calciatori. Senza di loro, voi non saresti qui (si rivolge ai ragazzi ndr)".
Poi la parola passa a Michèle Quarenghi - presente con le due sorelle Annamaria e Paola - figlia del sanpellegrinese medico della grande Inter a cui è intitolato il torneo: "Mio papà è scomparso da più di 30 anni, manca moltissimo. Come medico era molto competente, aveva tantissima passione per il suo lavoro. È ricordato soprattutto come medico della grande Inter di Herrera e per essere stato il dottore di campioni come Gimondi e Agostini, ma uno dei suoi più grandi desideri era quello di seguire i giovani, come quelli che sono qua oggi". A portare i loro saluti anche il sindaco di San Pellegrino Terme, Fausto Galizzi e il presidente dell'US Calcio San Pellegrino, Giacomo Pesenti.
In un clima di festa e dal respiro sempre internazionale, premiato l'Helsinki per la sua 15esima partecipazione alla manifestazione con il "premio fedeltà". Infine il lancio dei palloncini, gli inni delle squadre straniere (austriaco per Red Bull Salisburgo e finlandese per l'Helsinki), l'Inno di Mameli e poi la palla passa - letteralmente - ai giovani calciatori di Cremonese e Albinoleffe per la partita inaugurale della 17° Coppa Angelo Quarenghi, terminata 2-2.
Il torneo prosegue oggi, venerdì 23 agosto, e sabato 24 con le partite dei gironi - dalle ore 9.00 alle 19.00 venerdì e dalle 9.00 alle 20.00 sabato - semifinali in programma domenica 25 agosto mattina ore 9.30 e 10.50 mentre finaline (da 12° a 3° posto) in programma dalle 14.00 alle 18.00. Finalissima alle ore 19.30. Tutti gli aggiornamenti sul sito ufficiale coppaquarenghi.com.
È l'Inter a vincere il derby di Milano a San Pellegrino Terme oggi, mercoledì 21 agosto, allo Stadio Comunale della cittadina termale, dopo una spettacolare partita contro le cugine rossonere decisa solo ai calci di rigore (2-2 nei tempi regolamentari), terza piazza per l'Atalanta, che ha superato la Rappresentativa Provinciale Delegazione Bergamo, quinta la Pro Sesto e sesta la Cremonese.
Premio - a sorpresa - a Elena Tagliabue, responsabile del settore femminile della Pro Sesto dal 2022/23, da ventiquattro anni nel calcio femminile. Fondatrice e presidente dell'ASD Femminile Inter Milano (acquisita poi dall'Inter nel 2019), con la quale ha conquistato la promozione in serie A. Poi esperienze con Novara e Vigevano. È anche ds della Nazionale Italiana Comici. Una che il calcio lo ha in famiglia: è infatti moglie di Giuseppe Baresi, difensore dell'Inter negli anni tra gli anni '70 e '90 e madre di Regina Baresi, calciatrice professionista nell'Inter fino al 2021.
"Le giovani sono importantissime, sono il nostro futuro ed è lì che dobbiamo investire - dichiara Elena Tagliabue - A Pro Sesto abbiamo 140 tesserate e lavoriamo molto per portare in prima squadra le nostre ragazze. Ringrazio il Comitato perché sono anche questi riconoscimenti che mi danno la spinta a proseguire nel mio lavoro".
"Con il Premio Quarenghi alla Donna di Sport rendiamo merito ad una dirigente che ha dato un contributo importante nel mondo dello sport - spiega il presidente del Comitato Coppa Quarenghi, dottor Giampietro Salvi - Elena Tagliabue è stata, per oltre vent'anni, nel calcio femminile. Tra le prime a credere nella crescita del movimento calcistico femminile, quando ancora non era avviato come oggi". Domani, giovedì 22 agosto, sfilata nel centro di San Pellegrino Terme delle squadre della Coppa Quarenghi Under 14 alle ore 19.30 e partita inaugurale alle 20.30
PRO SESTO - CREMONESE 7-0
Nella finale per il quinto e sesto posto del torneo Quarenghi al femminile, la Pro Sesto si impone senza troppi patemi per sette a zero su una Cremonese decisamente sulle gambe e leggermente inferiore sul piano tecnico e tattico.
Le biancoblu dimostrano maggiore organizzazione sin dalle prime battute di gara, guidate da una strepitosa Riccio, autrice della doppietta che ipoteca il risultato, con le marcature del tre a zero, su rigore, e del poker, nella ripresa, con una fiondata dal limite dell’area di rigore che non lascia scampo ad un’incolpevole Tinti, tra le più coinvolte della sua compagine, vista la mole di gioco prodotta da una Pro Sesto sugli scudi per tutto il corso della gara.
Il vantaggio della squadra di Sesto San Giovanni è firmato da Manca, mentre il raddoppio è una girata al volo su cross dalla destra, da parte della bomber Di Gaetano, bravissima a trovare anche il gol che vale la matita, 5-0, a pochi scampoli dalla fine della gara, mentre chiude i giochi il 6-0 di Manca, anche lei autrice di una doppietta, e il 7-0 di Francesca Sala, in gol dopo una prestazione attenta e precisa in fase offensiva.
ATALANTA - RAPPRESENTATIVA PROVINCIALE DELEGAZIONE BERGAMO 2-1
Dopo una bellissima partita, l’Atalanta vince di misura, 2-1, sulla Rappresentativa Provinciale Delegazione di Bergamo. La gara si accende nella ripresa dopo una prima frazione equilibrata che ha visto il punteggio assestarsi sullo zero a zero. Anche nel primo tempo, tuttavia, non sono mancate le occasioni: ci prova subito la Rappresentativa con la conclusione di Giganti che impegna Arthru in tuffo, deviando la conclusione in calcio d’angolo. Lo spavento sveglia la compagine nerazzurra che con sviluppi di gioco più codificati si porta dalle parti di Bassi, impegnandola prima con Celaj e poi con Zona.
La seconda frazione di gioco è sin da subito più divertente, l’Atalanta sembra volenterosa di fare la partita, ma la Rappresentativa allenata da Suoi Milesi non arretra di un centimetro e rende la prestazione d’ufficiale alle nerazzurre, in maglia bianca, che sbloccano la partita dopo una decina di minuti con una fiondata dalla destra di Valecchi, che in diagonale insacca a fil di palo, dove non può nulla l’incolpevole Sangaletti. Nemmeno il tempo di esultare che la Rappresentativa alza subito il tiro e trova il gol del pareggio, a siglarlo è Arianna Celestini, bravissima a divincolarsi in area di rigore, recuperare una palla vagante e trafiggere in due tempi Mino, precedente uscita in tuffo per parare la conclusione di Nava.
La gara resta tesa sul filo sottile dell’equilibrio, entrambe le squadre si affrontano a viso aperto e non poteva che essere un episodio a deciderla: Bonacina si avventa su una seconda palla rimbalzante a centrocampo e fa partire un siluro dritto per dritto che si insacca nell’angolino basso e vale il 2-1 finale. Il terzo posto dunque se lo aggiudica dunque l’Atalanta, ma lo fa a fatica contro la Rappresentativa bergamasca che le ha dato filo da torcere dal primo all’ultimo minuto.
INTER - MILAN 2-2 (6-4 dcr)
Il derby in finale del Quarenghi al femminile si decide solo ai calci di rigore e a vincerlo è l’Inter, dopo i tempi regolamentari e supplementari conclusi con un divertentissimo 2-2 al cardiopalma, e un 4-2 dal dischetto. Il match si sblocca dopo una manciata di minuti, Vigetti è bravissima ad infilarsi in area e a trafiggere con freddezza Bertoni che intuisce ma non para la conclusione avversaria da pochi passi. Reazione immediata del Milan che dopo aver battuto il centro, si riversa in avanti e centra la traversa con un tiro da fuori area di Schense che si smarca benissimo e trova il pertugio per concludere, tuttavia colpendo il montante.
Sulla respinta le attaccanti milaniste, in maglia bianca, si avventano sul pallone, ma Bottarelli salva in due tempi i tap-in poco concreti. Nonostante lo svantaggio il Milan macina gioco, le nerazzurre colpiscono in contropiede ed al quarto d’ora del primo tempo trovano il raddoppio con Monaco, rapidissima a controbattere in rete una respinta di Bertoni su tiro da fuori area. La squadra di Sacchi nonostante il doppio svantaggio non si scompone e continua a produrre gioco, la mole di azioni premia il Milan che allo scadere del primo tempo si conquista un calcio di rigore con Schense, che questa volta centra eccome la porta ed accorcia le distanze con il 2-1 che riapre la partita.
Nella ripresa la gara rimane equilibrata: il Milan più palleggiatore, l’Inter più rapide in transizione, i minuti finali sono targati Milan alla ricerca di un disperato pareggio, all’ultimo minuto gioco su un tiro da fuori Viccardi, in due tempi, perde il pallone, si avventa La Rocca per battere a colpo sicuro ma la stessa Viccardi si supera ed evita la marcatura del 2-2 avversario.
Nei minuti di recupero però il Milan trova il 2-2: sospetto retropassaggio di Manca per Viccardi che blocca con le mani, per il direttore di gioco Savarino è punizione a due in area, calcia Haxhiu, la difesa dell’Inter salva, si crea un batti e ribatti in area che risolve Serra trasformando il gol del tanto agognato, e meritato, pareggio. I supplementari vedono due squadre stanche e poco propositive, i rigori sono il giusto epilogo di un derby sentito tanto in campo quanto sugli spalti e giocato con audacia dalle due squadre in campo fino all’ultimo minuto. Ai rigori sono decisivi gli errori di Haxhiu, altissimo sopra la traversa, e di Bestetti, a lato, mentre il gol nerazzurro che sancisce la vittoria lo realizza Giorgia Marti con il pallone che colpisce il palo, attraversa tutta la linea e poi si insacca.
Dopo un abbondante "assaggio" di calcio giovanile con le formazioni Primavera della Coppa Salvi e gli Under 17 della Coppa Calligaris, il Comitato Coppa Quarenghi, dal 21 al 25 agosto, porta allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme la manifestazione "regina" da cui prende il nome, il torneo dedicato alla memoria del sanpellegrinese medico della grande Inter, Angelo Quarenghi, dove, qualche anno fa, hanno preso parte dei "piccoli" Phil Foden, Bukayo Saka, Manuel Locatelli, Moise Kean, Federico Dimarco e tanti altri. Oggi campioni affermati, ieri baby calciatori con un sogno a San Pellegrino.
"La grande novità di questa 17° Coppa Quarenghi sono sicuramente la presenza di Como e Bologna nel maschile e di Pro Sesto e Milan nel femminile - spiega dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato - Con i nostri tornei estivi valorizziamo i campioni di domani, ma il nostro Comitato non si ferma mai e, infatti, durante l'anno celebriamo i grandi del passato: a maggio, ad esempio, abbiamo premiato Glenn Stromberg "Uomo di Sport", Oreste Perri "Uomo di Sport e Cultura" e consegnato il premio alla carriera ad Angelo Domenghini".
Ma ora torniamo al presente. Si parte mercoledì 21 agosto con il Quarenghi al femminile Under 15, ottava edizione, che vedrà scendere in campo le compagini femminili di Inter, Pro Sesto, Rappresentativa Provinciale Delegazione Bergamo, Atalanta, Milan e Cremonese. Partite dei gironi dalle 9.00 alle 16.00, poi le finaline alle ore 17.30 e 18.30 e finalissima alle 19.30.
Giovedì sera, 22 agosto ore 19.30, parte la sfilata d'apertura della 17° Coppa Quarenghi Under 14 con tutte le squadre per il centro di San Pellegrino Terme, che precede la partita inaugurale fra Cremonese e Albinoleffe alle ore 20.30.
Il torneo vedrà la partecipazioni di 12 squadre: Juventus, Bologna, Como, San Pellegrino, Milan, Atalanta, Monza, Helsinki, Inter, Cremonese, Red Bull Salisburgo, Albinoleffe. Venerdì 23 e sabato 24 agosto le partite dei gironi - dalle ore 9.00 alle 19.00 venerdì e dalle 9.00 alle 20.00 sabato - semifinali in programma domenica 25 agosto mattina ore 9.30 e 10.50, mentre finaline (da 12° a 3° posto) in programma dalle 14.00 alle 18.00. Finalissima alle ore 19.30. Tutte le info, i calendari e i risultati sul sito ufficiale coppaquarenghi.com
Calcio d'agosto, ma che spettacolo allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme, oggi, sabato 18 agosto, la terza edizione della Coppa Alfredo Calligaris - categoria Under 17 promossa dal Comitato Coppa Angelo Quarenghi. Ad alzare al cielo il trofeo sanpellegrinese dedicato alla memoria del "padre" dei preparatori atletici Alfredo Calligaris, scomparso nel gennaio 2022, è il Monza, che ha superato in finale la Rappresentativa Regionale LND-CRL.
Non avare di emozioni nemmeno le finaline, con Albinoleffe-Atalanta che si decide solo alla lotteria dei rigori (dove a spuntarla sono i Seriani) e le new entry nel "circuito" tornei Quarenghi Bologna-Vicenza finita 2 a 0 per i biancorossi. "Con questo torneo ricordiamo la figura di Alfredo Calligaris, il 'padre' dei preparatori atletici e amico di San Pellegrino Terme - spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Angelo Quarenghi - Un'edizione, quella di quest'anno, che ha visto ben due new entry: il Bologna e il Vicenza, che tra l'altro si sono affrontate proprio nella finale per il 3°-4° posto".
Ma l'estate calcistica firmata Quarenghi è solo all'inizio. Settimana prossima sarà la volta della 17° Coppa Angelo Quarenghi: mercoledì 21 agosto il femminile Under 15 e, da giovedì 22 agosto, il maschile Under 14 con le finali in programma domenica 25 agosto. "E le sorprese non mancheranno, come da tradizione" conclude Salvi.
ALBINOLEFFE - ATALANTA 1-1 (5-4 dcr)
Nella prima finale di giornata, quella per il quinto e sesto posto, ha la meglio ai calci di rigore l’Albinoleffe allenato da mister Omar Barzaghi che si impone 4-3 dagli undici metri dopo l’1-1 nei tempi regolamentari. A passare in vantaggio è l’Atalanta: i nerazzurri, in maglia bianca per l’occasione, sbloccano la gara in avvio di secondo tempo, quando Federico Marrone si inserisce in area di rigore dalla destra e con un diagonale più potente che preciso insacca alle spalle di Perico che devia, ma non quanto basta. L’Albinoleffe risponde con il gol del pari nei minuti finali della ripresa.
Nella prima frazione di gioco le due squadre bergamasche si sono affrontate ad armi pari, ad inizio match più propositiva l’Atalanta, mentre con il passare dei minuti ha preso campo l’Albinoleffe con una manovra paziente ed avvolgente che ha portato al primo tiro verso lo specchio della porta da parte di un funambolico Pisano. La prima vera e propria occasione della gara però è targata Atalanta che, verso il ventesimo minuto, ci prova con un tiro dalla sinistra di Hodyamont, ma la conclusione dai 15 metri è splendidamente respinta dall’intervento di Perico che riesce a liberare l’area di rigore anche sul tentativo seguente di Amalfitano, impreciso da pochi passi.
Nella ripresa la girandola di cambi di entrambe le squadre dona verve all’intensità della partita che, come detto, si sblocca dopo una manciata di minuti. Prova a reagire l’Albinoleffe, alla ricerca del gol del pari, ma le sortite offensive dei biancocelesti, in maglia rossa, non impensieriscono più di tanto la porta difesa da Rota, ottimamente protetto dalla retroguardia difensiva. Nel finale, però, l’Albinoleffe trova il gol del pari: a cinque minuti dal termine, Pisano realizza l’1-1 con un bellissimo tiro a giro dal limite dell’area che prima sbatte sul palo e poi si insacca in rete. Reazione immediata dell’Atalanta che conquista un calcio di rigore con Fugazzola, ma dagli undici metri Camara si fa ipnotizzare da Perico che si tuffa e respinge il tiro in calcio d’angolo.
L’epilogo della partita è destinato ai tiri dagli undici metri, nei quali si distingue ancora Perico, autore di due parate, decisiva quella ancora su Camara, quinto ed ultimo tiratore dell’Atalanta. Errore di Pisano e gol di Di Sancarlo, Ferrario, La Viola e Colombi per i biancocelesti, mentre oltre a Camara l’altro errore nerazzurro è di capitan Rinaldi, ed i gol sono di Fugazzola, Zanatta ed Amalfitano.
BOLOGNA - VICENZA 0-2
Nella finale per il terzo e quarto posto il Vicenza si impone per due reti a zero ai danni di un Bologna che definirlo "sprecone" è un eufemismo. La compagine allenata da mister Gianni Migliorini domina il gioco in lungo ed in largo se non fosse per la mancanza di concretezza e precisione negli ultimi sedici metri, quelli decisivi. Il Vicenza, dal canto suo, disputa una prestazione accorta, organizzata e pungente nei momenti opportuni della gara: i due gol maturati entrambi nella seconda frazione di gioco sono meritati per la tenacia e la prontezza dimostrate in campo.
Subito propositivo il Bologna, le sortite offensive guidate da Libra e finalizzate da Fustini tengono in apprensione la retroguardia biancorossa, in maglia nera, sorretta da interventi precisi ed impeccabili di uno strepitoso Bianchi; fatica a farsi vedere in avanti il Vicenza, complici diversi errori tecnici in fase di rifinitura. Non cambia il copione nella ripresa, sempre Bologna sugli scudi, Vicenza ben disposto in campo, aggressivo ma mai davvero pericoloso.
Al quarto d’ora di gioco però la squadra di Belardinelli recupera palla sulla trequarti campo offensiva con Catino, filtrante per l’inserimento in area di Blal che controlla e fa partire un diagonale potente che si insacca sotto la traversa e vale l’1-0. Reagisce il Bologna, il gioco è fluido e porta i rossoblu con costanza dalle parti di Bianchi, bravissimo al ventesimo a salvare prodigiosamente su un diagonale di Baroncelli.
Il Vicenza si difende con tanti uomini, con compattezza e senza nemmeno troppa difficolta, diversi i calci d’angolo a favore del Bologna, nessuno mai davvero pericoloso. Diverse le palle radenti in area da parte dei ragazzi di Migliorini, ma anche in questi frangenti i rossoblu, in maglia bianca, non si rendono mai davvero pericolosi. Nel finale la beffa: un Vicenza gagliardo e pimpante si conquista un calcio di rigore che Broggian dal dischetto non esita a trasformare in rete, realizzando cosi il raddoppio e il gol che sigilla il risultato finale, 2-0.
RAPPRESENTATIVA REGIONALE LND-CRL - MONZA 1-5
Il Monza si aggiudica la terza coppa Alfredo Calligaris imponendosi 5-1 sulla Rappresentativa Regionale della Lombardia, e lo fa seguendo lo stesso copione delle due finali precedenti: un primo tempo contratto ed equilibrato, che fa da contraltare ad una ripresa spumeggiante e ricca di diverse occasioni, oltre alle cinque marcature del Monza e il gol dell’illusione della delegazione lombarda.
Nel primo tempo le due squadre danno vita ad una gara bloccata, nessuna delle due si scompone particolarmente; Monza più attento alla fase di palleggio e costruzione, Rappresentativa verticale e con poco fronzoli alla ricerca del pivot centrale Andrea Ratti, in forza al Brusaporto, che è anche autore del primo tiro verso la porta della partita. La prima vera occasione del match è dei brianzoli, a concludere verso la porta di Madaschi è Ballabio che ci prova con un diagonale smanacciato in corner dal portiere avversario. Nel finale di frazione di gioco il match si vivacizza, ma le occasioni degne di nota restano comunque poche.
Di tutt’altro avviso è il secondo tempo, la partita si accende dopo nemmeno un minuto di gioco quando il Monza sblocca il risultato con il gol di Ballabio, bravo a ribadire in rete un tentativo sbilenco di Tanfardini, splendidamente servito da un cross dalla sinistra di Creti, autore di un’azione personale sulla fascia. Immediata la risposta della Rappresentativa Lombardia, il pareggio è fulmineo: azione manovrata sulla sinistra, Gazzolo crossa a centro area e Piazza con un bellissimo taglio esterno - interno devia di piattone sul primo palo realizzando il gol dell’1-1.
La partita è tesa ed equilibrata fino al momento in cui il Monza non sale in cattedra, e lo fa intorno al decimo della ripresa, prima con un colpo di testa di Ganci che si stampa sul palo e poi con il gol del nuovo vantaggio firmato da Fogliaro, bravissimo a ribadire in rete un cross dalla destra. La Rappresentativa non riesce ad uscire dall’impasse creatole dal secondo gol brianzolo, mentre il Monza continua a spingere trovando anche il gol del fortunoso 3-1 quando Fogliaro si invola sulla fascia, dalla linea di fondo mette al centro ma la deviazione decisiva che vale la rete è di Corsaro, intervenuto per anticipare Ganci e Cassina, prontissimi a fare tap-in. Cala il poker Ganci con una bella conclusione dal limite dell’area che non lascia scampo a Madaschi, mentre il gol del definitivo 5-1 che chiude definitivamente la questione coppa lo firma Tanfardini dopo un’azione corale dei compagni.